Azione revocatoria sulla vendita di un immobile ereditato












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In seguito alla morte dei genitori i signori A, B e C hanno ereditato un immobile in parti uguali con l’intenzione di venderlo. Il signor A ha una situazione debitoria complessa con l’Agenzia delle Entrate, tanto che il suo veicolo è gia stato sottoposto a fermo amministrativo (ganasce fiscali).

Nonostante questo il sig. A sta provando a convincere i fratelli B e C a vendere l’immobile.

Sorge a questo punto il dubbio di B e C circa una revoca sull’atto di vendita a terzi: temono, infatti, che l’agenzia delle Entrate revochi l’atto di vendita, e si trovino poi nei guai nei confronti dell’acquirente che potrebbe rivalersi con loro. E’ fondato il dubbio? Ci sono soluzioni in merito?

La soluzione è quella di creare le condizioni affinché il terzo acquirente sia ritenuto soggetto in buona fede, non a conoscenza dell’esposizione debitoria di uno dei coeredi, mosso da intenti non speculativi, ma direttamente riconducibii ad esigenze familiari.

La tutela che la legge riserva al terzo acquirente si riverbera poi sui proprietari, anche se debitori, rendendo inammissibile un’azione revocatoria dell’atto di trasferimento di proprietà.

Allo scopo è necessario che:

  1. l’immobile sia ceduto a prezzo di mercato;
  2. il passaggio di denaro da terzo acquirente a proprietari dell’immobile sia tracciabile in modo trasparente e chiaro;
  3. l’acquirente non sia parente o affine del proprietario debitore;
  4. l’immobile acquistato sia destinato a diventare abitazione principale del terzo acquirente (in pratica vi dovrà risiedere egli stesso, oppure il coniuge ed i figli);

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27 Febbraio 2015 · Marzia Ciunfrini

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