Come si comportano le banche se il fideiussore è esposto per molto più di quanto possa rispondere con la liquidazione coattiva del proprio patrimonio?

Fideiussione, fideiussione a prima richiesta, fideiussione con beneficio di escussione












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Sono l’amministratore di una srl che fattura tra i 4 e i 5 milioni di euro: purtroppo la crisi economica sta facendo vacillare la mia società che rischia di fallire a breve e, purtroppo, per le varie linee di credito bancarie, le banche hanno preteso in tanti anni di lavoro diverse mie fideiussioni personali a garanzia di mutui e scoperti di conto corrente.

Gli scoperti di conto corrente ammontano a circa 500 mila euro, utilizzati per intero, ed un totale mutui pari as un milione e 200 mila euro, per gran parte garantiti dal medio credito centrale all’80% e per la restante parte garantiti da me.

Nonostante l’azienda abbia un fatturato milionario, io non conduco una vita agiata. Ho 2 case di proprietà (pago 2 mutui), un conto in banca non ricco (20 mila euro circa).

Vorrei sapere come si comportano le banche in caso di insolvenza così alta, a fronte di un patrimonio personale non eccessivamente interessante.

Lei non chiarisce se il contratto di fideiussione personale sottoscritto a favore della società a responsabilità limitata (debitore principale), di cui è amministratore, prevede, o meno, la garanzia a prima richiesta (laddove al creditore non possono essere opposte eccezioni per differire o evitare il pagamento di quanto dovuto); oppure se è almeno stato concordato il beneficio di escussione (regolato dall’articolo 2868 del codice civile) in base al quale, prima di aggredire il patrimonio del fideiussore, è necessaria una preventiva azione esecutiva nei confronti del debitore principale inadempiente.

Se il fideiussore può far valere il beneficio di escussione del debitore principale, la situazione per il creditore si complica ed il fideiussore avrà qualche speranza di limitare il danno e differire l’escussione coattiva azionata nei suoi confronti.

Altrimenti, indipendentemente dal rapporto fra entità del debito e patrimonio del fideiussore, in caso di conclamata inadempienza della società agli obblighi a cui è chiamata, il creditore si accontenterà anche delle briciole che potrà raccogliere agendo contro il fideiussore (pignoramento conto corrente, iscrizione di ipoteca di secondo grado sugli immobili), non fosse altro per limitare il danno (anche di immagine) causato da quel funzionario/dirigente che, omettendo di applicare le regole più elementari di gestione del rischio, ha concesso credito alla srl sulla base di una fideiussione prestata da un soggetto che non aveva sufficiente capacità patrimoniale.

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22 Febbraio 2018 · Simone di Saintjust

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