A volte i vecchi debiti ritornano quando meno te lo aspetti

Ha tutto il diritto di chiedere all’agente che l’ha contattata di esibire la documentazione attestante il mandato ricevuto dall’attuale cessionaria IFIS


DOMANDA

Nel 2007 ho chiesto un finanziamento di diecimila euro: ho pagato regolarmente metà del debito fino a quando la crisi della ditta mi ha impedito di continuare la restituzione. Nel frattempo il credito dalla banca CIS è passato alla banca Intesa per chiusura della prima, che tramite una società di riscossione ha cercato di recuperare il dovuto. Nonostante il diniego ad avere un estratto conto analitico del capitale e degli interessi e il comportamento scorretto di tale società si era raggiunto nel 2012 un accordo di saldo stralcio di 3000 euro (la parte da recuperare della banca era 4500 più interessi)dilazionato in varie rate. Dopo un primo incontro con tale società, inspiegabilmente e incomprensibilmente sono spariti senza chiedermi più nessun rientro.
Adesso, a distanza di tanti anni, mi arriva la chiamata di un altro agente che su mandato della banca IFIS senza conferimento di alcuna rappresentanza (che ha acquistato il credito nel dicembre 2019 da una finanziaria a me sconosciuta dato che non ha intrapreso nessuna procedura di recupero credito) chiede il rientro del debito.


Con la presente chiedo cortesemente:
-che potere ha questa società dato che non ho mai ricevuto nessuna lettera o raccomandata, (solo una email)?
-quali sono i rischi che corro io (con mia madre che ha firmato la garanzia) non avendo ancora adesso possibilità di restituzione
-l’ammontare richiestomi adesso è il capitale più gli interessi (chiedo se sono prescritti dato che l’ultima raccomandata è del 2012) e altre spese per totali 7100 euro.
Quale potrebbe essere la via di uscita più ragionevole per chiudere definitivamente tale pratica dato anche il perdurare della mia crisi economica? grazie a chi vorrà rispondermi


RISPOSTA

Ha tutto il diritto di chiedere all’agente che l’ha contattata di esibire la documentazione attestante il mandato ricevuto dall’attuale cessionaria IFIS Banca nonché la filiera delle cessioni del credito intervenute successivamente alla data in cui aveva trattato l’accordo a saldo stralcio poi non andato in porto, fino all’acquisizione da parte di IFIS Banca.
Se ha ricevuto una raccomandata nel 2012, inerente la pretesa di riscuotere il debito residuo, la prescrizione interverrà nel 2012.
Per quanto riguarda i rischi che corrono debitore e garante, solidalmente obbligati, sono quelli soliti, ovvero pignoramento del conto corrente, pignoramento di stipendio o pensione, iscrizione ipotecaria su eventuali immobili di proprietà.
Di solito IFIS Banca non accetta soluzioni a saldo stralcio e acquisisce la posizione solo quando debitore e/o garante sono escutibili giudizialmente.



13 Ottobre 2020 - Ludmilla Karadzic


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