sentenze della Corte Costituzionale


Come il coniuge beneficiario può riscuotere coattivamente l’assegno di mantenimento dal coniuge obbligato inadempiente ex articolo 156 del codice civile, senza effettuare il pignoramento presso il datore di lavoro o l’inps

2 Gennaio 2018 - Ornella De Bellis


L'articolo 156 del codice civile stabilisce che, in caso di inadempienza, su richiesta dell'avente diritto, il giudice può ordinare ai terzi, tenuti a corrispondere anche periodicamente somme di danaro all'obbligato, che una parte di esse venga versata direttamente agli aventi diritto. In particolare, poi, l'articolo 8 della legge 898/1970 dispone che il coniuge cui spetta la corresponsione periodica dell'assegno di mantenimento, dopo la costituzione in mora a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento del coniuge obbligato e inadempiente per un periodo di almeno trenta giorni, può notificare il provvedimento in cui è stabilita la misura dell'assegno ai terzi tenuti a corrispondere periodicamente somme di denaro al coniuge obbligato con l'invito a versargli direttamente le somme dovute, dandone comunicazione al coniuge inadempiente. In conseguenza ad alcune sentenze della Corte Costituzionale (144/1983, 5/1987), gli effetti dell'articolo 156 del codice civile si applicano anche a favore dei figli di coniugi consensualmente separati nonché [ ... leggi tutto » ]


Sanzioni amministrative » la scissione degli effetti della notifica tra notificante e destinatario

1 Dicembre 2017 - Giuseppe Pennuto


La scissione degli effetti della notifica, a seguito della sentenza della Corte costituzionale 447/2002, trova applicazione anche alla notifica del verbale di contestazione della sanzione amministrativa in materia di violazioni del codice della strada. La sentenza 477/2002 della Corte costituzionale ha affermato il principio secondo il quale gli effetti della notifica debbono essere ricollegati, per quanto riguarda il notificante, al solo compimento delle formalità a lui direttamente imposte dalla legge (essendo l'attività degli organi della notifica sottratti alla sua sfera di disponibilità). Gli effetti della notifica, per il notificante, si producono dal compimento delle formalità a lui imposte dalla legge. Ne deriva che ove, come in materia di notifica di verbali di accertamento di violazioni del codice della strada, sia espressamente prevista la notifica a mezzo posta, secondo la relativa disciplina, l'Amministrazione notificante adempie ai suoi obblighi con il regolare avviamento della procedura di notifica a mezzo posta, così evitando [ ... leggi tutto » ]


Mansioni superiori nel pubblico impiego – il diritto ad una adeguata retribuzione può essere negato solo con l’accertamento della collusione tra dipendente e dirigente

1 Dicembre 2016 - Ornella De Bellis


La normativa vigente esclude che dallo svolgimento delle mansioni superiori possa conseguire l'automatica attribuzione della qualifica superiore. Quanto invece all'obbligo di corresponsione della retribuzione corrispondente alle mansioni superiori, la giurisprudenza della Corte Costituzionale ha ritenuto l'applicabilità anche nel pubblico impiego del diritto del lavoratore ad una retribuzione proporzionale alla quantità e qualità del lavoro prestato, salva l'eventuale responsabilità per il relativo onere economico del dirigente che abbia disposto l'assegnazione, in caso di dolo o colpa grave. La portata applicativa del principio è da intendere come limitata e circoscritta al solo caso in cui le mansioni superiori vengano svolte in esecuzione di un provvedimento di assegnazione, ancorché nullo, ma non può essere contrastata dalla possibilità che al lavoratore vengano assegnate mansioni superiori al di fuori delle procedure prescritte per l'accesso agli impieghi ed alle qualifiche pubbliche, perché il cattivo uso di assegnazione di mansioni superiori impegna la responsabilità disciplinare e patrimoniale [ ... leggi tutto » ]


Credito alimentare ed assegno di mantenimento – sono entrambi impignorabili

13 Ottobre 2016 - Ornella De Bellis


L'articolo 545 del codice di procedura civile dispone che non possono essere pignorati i crediti alimentari, tranne che per cause di alimenti, e sempre con l'autorizzazione del presidente del tribunale o di un giudice da lui delegato e per la parte dal medesimo determinata mediante decreto. Si ricorda inoltre che esiste una differenza tra il diritto agli alimenti (regolato dagli articoli 433 e seguenti del codice civile) e il diritto al mantenimento. L'obbligo alimentare, infatti, risponde all'esigenza di garantire quanto sia necessario per la vita dell'alimentando, avuto riguardo alla sua posizione sociale, allorché egli versi in stato di bisogno e non sia in grado di provvedere al proprio mantenimento. Mentre l'obbligo di mantenimento che, nella disciplina della separazione o del divorzio, la legge pone a carico di uno dei coniugi, troverebbe il suo presupposto non nello stato di bisogno, bensì nella mancanza, in capo all'altro coniuge, di adeguati redditi propri. [ ... leggi tutto » ]


I prelievi dal conto corrente che il libero professionista non riesce a giustificare non possono essere presunti come investimenti produttivi di reddito non dichiarato

10 Agosto 2016 - Giorgio Valli


L'Amministrazione finanziaria, a seguito di indagini finanziarie effettuate nei confronti di un professionista (docente universitario esercente anche attività di avvocato) acquisiva i dati relativi alle movimentazioni bancarie effettuate sui conti correnti al medesimo intestati. Per legge (articolo 32 dpr 600/1973), i dati e gli elementi acquisiti possono essere posti a base delle rettifiche della dichiarazione dei redditi, delle scritture contabili e degli accertamenti fiscali se il contribuente non dimostra che ne ha già tenuto conto per la determinazione del reddito imponibile. Ora, se è comprensibile che un movimento in entrata in conto corrente che non risulti dalle scritture contabili possa essere considerato un compenso occultato dal professionista, è ben difficile comprendere come, in base ad una sorta di presunzione legale, i movimenti in uscita del conto corrente di un lavoratore autonomo, quando non giustificati, possano essere ritenuti dall'Amministrazione finanziaria destinati ad un investimento nell'ambito dell'attività professionale del contribuente e per [ ... leggi tutto » ]