difendersi dai creditori con il gratuito patrocinio - assistenza legale


Recupero crediti per l’onorario del difensore nominato d’ufficio – se l’assistito si rende irreperibile le spese legali possono essere poste a carico dello stato

31 Luglio 2015 - Loredana Pavolini


La normativa vigente prescrive che il difensore nominato d'ufficio è tenuto ad esperire le procedure per il recupero dell'onorario e delle spese, non potendo queste essere poste a carico dell'erario solo per l'assunzione dell'incarico professionale. Tuttavia, se tali procedure non sono possibili perché il debitore non è rintracciabile, in quanto irreperibile, non può esigersi che il difensore svolga attività di recupero crediti e le spese, in tal caso, vanno poste a carico dell'erario, che ha diritto di richiedere, successivamente, le somme anticipate a chi si è reso irreperibile. Ne discende che la condizione di irreperibilità afferisce ad una situazione sostanziale, di fatto che, rendendo irrintracciabile il debitore, impedisce di effettuare procedura alcuna per il recupero del credito professionale. Nel caso in cui i dati anagrafici dell'assistito, invece, siano conosciuti con sicurezza (pertanto senza necessità di particolari ricerche o attività che non siano esigibili da un normale creditore) sarà onere dell'avvocato [ ... leggi tutto » ]


Prescrizione per la parcella di un avvocato – decorrenza, comunicazione interruttiva dei termini ed implicazioni dell’eccezione di prescrizione

2 Luglio 2015 - Carla Benvenuto


Costituisce atto idoneo ad interrompere la prescrizione l'inoltro della richiesta di adempimento per lettera raccomandata, la cui spedizione è provata dalla relativa ricevuta e i cui particolari doveri di consegna a carico del servizio postale ne fanno presumere l'arrivo al debitore, pur in assenza della ricevuta di ritorno. Solo a seguito di contestazione del destinatario sorge l'onere per il mittente di provare il ricevimento. Inoltre, l'eventuale eccezione di prescrizione sollevata dal debitore non equivale al riconoscimento del debito: in pratica l'aver sollevato l'eccezione di prescrizione non determina l'ammissione del debito. Invece, l'ammissione del debito impedisce al debitore di avvalersi della prescrizione presuntiva triennale. La decorrenza della prescrizione presuntiva triennale del diritto al compenso dell'avvocato, va individuata con riferimento all'espletamento dell'incarico conferito dal cliente. Nel caso di prestazioni rese in due gradi di giudizio, la decorrenza della prescrizione presuntiva triennale coincide con la pubblicazione della sentenza d'appello. Sono questi alcuni dei [ ... leggi tutto » ]


Danno da circolazione stradale – criteri di risarcibilità delle spese legali

5 Giugno 2015 - Giuseppe Pennuto


Nella speciale procedura per il risarcimento del danno da circolazione stradale, il danneggiato ha facoltà, in ragione del suo diritto di difesa, costituzionalmente garantito, di farsi assistere da un legale di fiducia e, in ipotesi di composizione bonaria della vertenza, di farsi riconoscere il rimborso delle relative spese legali. Se invece la pretesa risarcitoria sfocia in un giudizio nel quale il richiedente sia vittorioso, le spese legali sostenute nella fase precedente all'instaurazione del giudizio divengono una componente del danno da liquidare e, come tali devono essere chieste e liquidate sotto forma di spese vive o spese giudiziali. In pratica, i compensi corrisposti dal danneggiato al proprio avvocato (o ad un perito diverso da quello medico legale) per l'attività stragiudiziale devono poter formare oggetto di domanda di risarcimento nei confronti dell'altra parte a titolo di danno emergente, quando siano state necessarie e giustificate. Infatti, in tema di danni consistiti in spese [ ... leggi tutto » ]


Contenzioso giudiziale fra avvocato e cliente – decorrenza degli interessi moratori per la parcella contestata

5 Giugno 2015 - Loredana Pavolini


In tema di liquidazione di diritti ed onorari di avvocato e procuratore a carico del cliente, la disposizione comune alle tre tariffe forensi (civile, penale e stragiudiziale) prevede che gli interessi di mora decorrano dal terzo mese successivo all'invio della parcella. Tuttavia quando insorge controversia tra l'avvocato ed il cliente circa il compenso per prestazioni professionali, il debitore non può essere ritenuto in mora prima della liquidazione del debito, che avviene con l'ordinanza che conclude il procedimento e nei limiti di quanto liquidato dal giudice. E' da tale data, e non da prima, che va riportata la decorrenza degli interessi. Questo perché il credito dell'avvocato per onorari professionali è credito di valuta e non di valore, avendo ad oggetto una somma di denaro. Ne consegue che la sopravvenuta svalutazione monetaria non consente una rivalutazione d'ufficio di esso, occorrendo una domanda del creditore di riconoscimento del maggior danno ed il soddisfacimento [ ... leggi tutto » ]


Giudice competente per il recupero giudiziale degli onorari dovuti all’avvocato

5 Giugno 2015 - Loredana Pavolini


Secondo il codice di procedura civile, per l'ingiunzione finalizzata al rimborso dei crediti è competente il giudice di pace o, in composizione monocratica, il tribunale che sarebbe competente per la domanda proposta in via ordinaria. Se il credito riguarda onorari per prestazioni giudiziali o stragiudiziali o rimborso di spese fatte da avvocati, procuratori, cancellieri, ufficiali giudiziari è competente anche l'ufficio giudiziario che ha deciso la causa alla quale il credito si riferisce. In più, gli avvocati o i notai possono proporre domanda di ingiunzione contro i propri clienti anche al giudice competente per valore del luogo ove ha sede il consiglio dell'ordine al quale sono iscritti o il consiglio notarile dal quale dipendono. Il consiglio dell'ordine, in relazione al quale si determina il giudice competente, va identificato in quello al quale il legale è iscritto attualmente, cioè con riferimento al momento della proposizione del ricorso. La norma è evidentemente finalizzata [ ... leggi tutto » ]