sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di risarcimento danni


Se l’avvocato offende è sempre il cliente a dover risarcire gli eventuali danni alla parte offesa

25 Marzo 2016 - Lilla De Angelis


Delle offese contenute negli scritti difensivi risponde sempre la parte (articolo 89 del codice di procedura civile), anche quando provengano dal difensore, sia perché gli atti di quest’ultimo sono sempre riferibili alla parte, sia perché la sentenza può contenere statuizioni dirette soltanto nei confronti della parte in causa. Destinataria della eventuale domanda di risarcimento del danno é sempre e solo la parte (legittimata passivamente), la quale, se condannata, potrà rivalersi nei confronti del difensore, cui siano addebitabili le espressioni offensive, ove ne ricorrano le condizioni. Queste le conclusioni a cui sono giunti i giudici della Corte di cassazione nella sentenza 3274/16. [ ... leggi tutto » ]


Diritto al risarcimento del danno da responsabilità professionale – decorrenza della prescrizione decennale

22 Febbraio 2016 - Giovanni Napoletano


La decorrenza iniziale del termine decennale di prescrizione del diritto al risarcimento del danno da responsabilità professionale va individuata non già dal momento in cui la condotta del professionista determina l'evento dannoso, bensì da quello in cui la produzione del danno si manifesta all'esterno, divenendo oggettivamente percepibile e riconoscibile da chi ha interesse a farlo valere. Pertanto, ai fini della configurazione di un diritto al risarcimento del pregiudizio patito a seguito di inadempimento professionale occorre che la fattispecie di responsabilità contrattuale si sia perfezionata con la presenza di un danno risarcibile. Tale danno (che può anche non prodursi affatto) può sorgere contestualmente con l'inadempimento del professionista, ovvero in un momento successivo, rimanendo, comunque, sempre ben distinta la fonte del danno dal danno stesso. Di qui, la correlazione tra insorgenza del diritto al risarcimento del danno da responsabilità contrattuale e decorrenza della prescrizione, che è ancorata al momento in cui il [ ... leggi tutto » ]


Contratto di assicurazione con clausola pattizia – differenza fra arbitrato e perizia contrattuale

18 Febbraio 2016 - Eleonora Figliolia


L'eventuale patto contenuto nel contratto di assicurazione, in virtù del quale le parti demandino a terzi la composizione di eventuali contrasti, può essere di due tipi. arbitrato - le parti demandano a terzi la soluzione di questioni prettamente giuridiche (come l'interpretazione del contratto, l'accertamento della sua validità, la valutazione della sua efficacia); perizia contrattuale - le parti demandano a terzi il mero accertamento e rilievo di dati tecnici (esistenza del danno, valore delle cose danneggiate, stima dell'indennizzo). La pattuizione di una perizia contrattuale non impedisce alle parti di ricorrere al giudice per la risoluzione delle controversie che involgono la soluzione di questioni giuridiche: per la semplice ragione che tali controversie sono state escluse da quelle demandate ai periti. Quelli appena riportati sono i contenuti sintetici della sentenza della Corte di cassazione 2996/16. [ ... leggi tutto » ]


E’ decennale la prescrizione del diritto a percepire l’indennità sostitutiva delle ferie non godute

14 Febbraio 2016 - Tullio Solinas


L'indennità sostitutiva delle ferie non fruite ha natura mista, avendo non solo carattere risarcitorio, in quanto volta a compensare il danno derivante dalla perdita di un bene determinato (il riposo, con recupero delle energie psicofisiche, la possibilità di meglio dedicarsi a relazioni familiari e sociali), ma anche retributivo, in quanto costituisce il corrispettivo dell'attività lavorativa resa in periodo che, pur essendo di per sè retribuito, avrebbe dovuto essere non lavorato, in quanto destinato al godimento delle ferie annuali. Ai fini della verifica della prescrizione è necessario che il diritto, che l'indennità sostitutiva delle ferie non fruite tende a soddisfare, possa essere esercitato in maniera ampia, per cui non può che considerarsi prevalente, a tale scopo, la natura risarcitoria della stessa, per la quale è prevista la durata ordinaria decennale della prescrizione. Diversamente, si perverrebbe alla conclusione che la tutela del bene della vita alla quale l'indennità sostitutiva delle ferie è [ ... leggi tutto » ]


L’avvocato sbaglia e fa perdere la causa? – nessun risarcimento per il cliente

4 Febbraio 2016 - Marzia Ciunfrini


La responsabilità dell'avvocato non può affermarsi per il solo fatto del suo non corretto adempimento dell'attività professionale, occorrendo verificare se l'evento produttivo del pregiudizio lamentato dal cliente sia riconducibile alla condotta del primo, se un danno vi sia stato effettivamente ed, infine, se, ove questi avesse tenuto il comportamento dovuto, il suo assistito, alla stregua di criteri probabilistici, avrebbe conseguito il riconoscimento delle proprie ragioni, difettando, altrimenti, la prova del necessario nesso tra la condotta del legale, commissiva od omissiva, ed il risultato derivatone. Così si sono espressi i giudici della Corte di cassazione con la sentenza 1984/16, sancendo il principio secondo il quale è praticamente inutile portare in giudizio il proprio avvocato per chiedere il risarcimento dei danni conseguenti ad un suo non corretto adempimento nell'attività professionale. Il cliente dovrebbe anche dimostrare, infatti, che con un'assistenza legale scevra da errori tecnici del professionista, egli avrebbe conseguito il riconoscimento delle [ ... leggi tutto » ]