apertura di credito in conto corrente (affidamento o fido)


Fido in conto corrente – dalla commissione di massimo scoperto (cms) alla commissione di affidamento (ca)

14 Ottobre 2017 - Simonetta Folliero


Fido in conto corrente e Commissione di Massimo Scoperto - Evoluzione della normativa e della giurisprudenza La commissione di massimo scoperto (CMS) venne introdotta nei contratti bancari a partire dal gennaio 1952 come il corrispettivo dell'obbligazione assunta dalla banca di tenere a disposizione del cliente una determinata somma di denaro per un periodo di tempo (determinato o indeterminato), indipendentemente dal suo effettivo utilizzo, finalizzata a compensare i costi industriali e finanziari derivanti da tale disponibilità. Nella pratica si tradusse in una commissione rilevata trimestralmente sull'ammontare massimo dell'utilizzo nel periodo superiore ad una soglia prefissata, per cui la commissione veniva calcolata sul picco più elevato della somma prelevata dal cliente in certo arco temporale, con la funzione di remunerare la banca non tanto per disponibilità concessa al cliente (accordato), quanto piuttosto per quella dallo stesso effettivamente utilizzata. Nel tempo, poi, la prassi bancaria si è allontanata dallo schema originario, applicando la [ ... leggi tutto » ]


Aperture di credito in conto corrente » in pratica le banche possono applicare interessi anatocistici con periodicità annuale

7 Agosto 2017 - Simonetta Folliero


L'articolo 120 del Testo Unico Bancario (TUB) stabilisce che il titolare del conto corrente ha la disponibilità economica delle somme relative agli assegni circolari o bancari versati sul suo conto, rispettivamente emessi da o tratti su una banca insediata in Italia, entro i quattro giorni lavorativi successivi al versamento. Gli interessi sul versamento di assegni presso una banca sono conteggiati fino al giorno del prelevamento e valuta dal giorno in cui è effettuato il versamento, per gli assegni circolari emessi dalla stessa banca e per gli assegni bancari tratti sulla stessa banca presso la quale è effettuato il versamento; per gli assegni diversi da quelli appena indicati, gli interessi devono essere conteggiati dal giorno lavorativo successivo al versamento, se si tratta di assegni circolari emessi da una banca insediata in Italia, e dal terzo giorno lavorativo successivo al versamento, se si tratta di assegni bancari tratti su una banca insediata [ ... leggi tutto » ]


Affidamento di credito in conto corrente (fido) – non basta un qualsiasi atto di disposizione che riduca il patrimonio del debitore per legittimare il recesso da parte della banca

25 Agosto 2016 - Marzia Ciunfrini


Il debitore che agisca per far dichiarare arbitrario l'atto di recesso di una banca dal rapporto di affidamento di credito (fido) e, in particolare, per far affermare che il recesso non sia stato rispettoso della regola della giusta causa (in quanto prevista dal contratto stipulato dalle parti) ha l'onere di allegare che le giustificazioni date dalla banca non risultano ragionevoli, dimostrando la sufficienza della propria garanzia patrimoniale, così come residuata dopo gli atti dispositivi compiuti. E' evidente che la Banca, per esercitare il suo diritto di recesso, non deve accertare (e dimostrare) che sussista un vero e proprio stato di insolvenza dei debitori:in tal modo si richiederebbe ad essa, irragionevolmente, di recuperare il proprio credito quando questo sia divenuto addirittura irrecuperabile. Tuttavia, non basta un qualsiasi atto di disposizione del proprio patrimonio perché il creditore bancario possa dirsi, a giusto titolo, allarmato dal comportamento del suo debitore. Così i giudici [ ... leggi tutto » ]


Fideiussione per obbligazione futura – quando è possibile recedere

20 Febbraio 2016 - Patrizio Oliva


Il fideiussore per un'obbligazione futura è liberato se il creditore, senza speciale autorizzazione del fideiussore, ha fatto credito al terzo, pur conoscendo che le condizioni patrimoniali di questo erano divenute tali da rendere notevolmente più difficile il soddisfacimento del credito. Il fideiussore che chiede la liberazione della prestata garanzia invocando la disposizione del codice civile appena riportata (articolo 1956), ha l'onere di provare che successivamente alla prestazione della fideiussione per obbligazioni future, il creditore, senza la sua autorizzazione, abbia fatto credito al terzo pur essendo consapevole dell'intervenuto peggioramento delle sue condizioni economiche. In particolare, se nell'ambito di un rapporto di apertura di credito in conto corrente, si manifesta un significativo peggioramento delle condizioni patrimoniali del debitore rispetto a quelle conosciute al momento dell'apertura del rapporto, tali da mettere a repentaglio la solvibilità del debitore medesimo, la banca creditrice, la quale disponga di strumenti di autotutela che le consentano di porre [ ... leggi tutto » ]


Apertura di credito garantita da fideiussione e revocatoria di atti disposti dal fideiussore

27 Ottobre 2015 - Ludmilla Karadzic


L'azione revocatoria ordinaria presuppone, per la sua esperibilità, la sola esistenza di un debito, e non anche la sua concreta esigibilità. Pertanto, prestata fideiussione in relazione alle future obbligazioni del debitore principale connesse ad un'apertura di credito in conto corrente, gli atti dispositivi del fideiussore successivi all'apertura di credito ed alla prestazione della fideiussione, se compiuti in pregiudizio delle ragioni del creditore, sono soggetti ad azione revocatoria, in base al solo requisito soggettivo della consapevolezza di arrecare pregiudizio alle ragioni del creditore ed al solo fattore oggettivo dell'avvenuto accreditamento. L'insorgenza del credito va infatti apprezzata con riferimento al momento della messa a disposizione dei fondi e non a quello, eventualmente successivo, dell'effettivo prelievo da parte del debitore principale della somma messa a sua disposizione. Così i giudici della Corte di cassazione hanno argomentato la sentenza 7250/13. [ ... leggi tutto » ]