uòlter ha lasciato Roma. Senza soldi!

"Quando l'opposizione ha cominciato a dire che il mio era soltanto un bluff sono stato costretto ad alzare i toni" dice il sindaco Alemanno presentando l'esito della verifica effettuata dal Tesoro sui conti capitolini degli ultimi cinque anni. "Io non avrei voluto, ma a questo punto non posso non denunciare che nel bilancio c'è stato un occultamento di dati" attacca.

"Finora si è fatto il gioco delle tre carte per nascondere una voragine: la scelta fatta dalle amministrazioni precedenti è stata quella non di affrontare di petto la realtà, ma di tirare a campare rinviando i problemi e nascondendo la polvere sotto il tappeto.

Che, a furia di nascondere, è diventato una montagna". Il risultato della due diligence sembra dargli ragione: "Roma" scrivono gli ispettori "versa in una situazione di grande difficoltà finanziaria". Anzi, "al momento, l'andamento dell'entrate e delle spese non garantisce la sostenibilità finanziaria nemmeno nel breve periodo".

Tant'è che servono circa un miliardo e cento milioni di euro "per ritrovare un equilibrio duraturo della parte corrente di bilancio". Eccolo "il buco che abbiamo iniziato a fronteggiare con l'aiuto del governo" accusa il sindaco. "Insopportabile per un ente come il Comune di Roma".

Seduto accanto al ministro Tremonti, salito sino in Campidoglio per perorare il decreto "salva Roma" che nomina Alemanno commissario straordinario per i debiti pregressi, il primo cittadino ha appena letto in consiglio comunale la sua relazione sullo stato delle casse comunali fra le urla, i cartelli di protesta e il polemico abbandono dell'aula da parte del centrosinistra.

Ma a parlare per lui sono le cifre: "La Ragioneria generale dello Stato ci indica un deficit strutturale di quasi un miliardo e cento milioni", spiega Alemanno, "cui bisogna aggiungere gli 8 miliardi e 150 milioni di debito accumulato nel corso degli anni, che lieviterebbe fino a 9 miliardi e mezzo nel 2010 se fossero applicati tutti i progetti previsti dal Comune".


Ecco perché "cancelleremo la Notte Bianca e razionalizzeremo le spese per la cultura, atti necessari per garantire i servizi sociali". "Abbiamo un serio problema di cassa che deriva dal mancato trasferimento dalla Regione Lazio di un miliardo e 400 milioni e il peso degli oneri finanziari, stimati in 467 milioni per quest'anno e 633 per il 2009. Non sappiamo che riflesso avrà l'uso dei derivati e ci sono 720 milioni di debiti fuori bilancio. Se non fosse intervenuto il governo avremmo dovuto portare i libri di queste due aziende in Tribunale".

Una situazione così grave che se n'è accorta pure la magistratura: "È arrivata una lettera dalla Procura della Corte dei Conti prima del rapporto della Ragioneria di Stato che preannunciava un'iniziativa e un'attenta vigilanza su quello che sta emergendo in questi giorni", conclude Alemanno. "Non credo che ci sarà bisogno di una nostra trasmissione alla Corte, saranno loro a indagare".

Tuttavia il centrosinistra non ci sta a fare il bersaglio. "Non abbiamo occultato un bel nulla" replica l'ex assessore al Bilancio, Marco Causi. "È tutto scritto nelle carte, basta leggerle. Nel 2001 abbiamo ereditato uno stock di debito pesante, pari a 6.1 miliardi, aggravato dagli investimenti per costruire le nuove metropolitane. È un bluff".

di Giovanna Vitale

20 Giugno 2008 · Patrizio Oliva





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