Dipendente pubblico timbra anche il cartellino del collega assente – Per entrambi il reato è quello di truffa

La falsa attestazione del pubblico dipendente, circa la presenza in ufficio riportata sui cartellini marcatempo o nei fogli di presenza, e’ condotta fraudolenta, idonea oggettivamente ad indurre in errore l’amministrazione di appartenenza circa la presenza su luogo di lavoro, ed e’ dunque suscettibile di integrare il reato di truffa aggravata, ove il pubblico dipendente si allontani senza far risultare, mediante timbratura del cartellino o della scheda magnetica, i periodi di assenza, sempre che siano da considerare economicamente apprezzabili.

L’indebito utilizzo dei badges configura, dunque, quegli artifici e raggiri che compongono l’elemento materiale del reato di truffa aggravata ai danni dell’Ente pubblico e che, se reiterati, producono un danno patrimoniale apprezzabile per l'Amministrazione chiamata a retribuire una frazione della prestazione giornaliera che in effetti non è stata effettuata, con ulteriore danno patrimoniale e d’immagine conseguente alla mancata presenza del dipendente nel presidio lavorativo, che resta così sguarnito della corrispondente unita’ di lavoro.

Così hanno deciso i giudici della sezione penale della Corte di cassazione con la sentenza 45698/15.

25 Dicembre 2015 · Patrizio Oliva