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Procedura di notifica al defunto degli atti impositivi

24 Agosto 2019 - Paolo Rastelli


Il Decreto del Presidente della Repubblica 600/1973, all'articolo 65, comma 2, prevede che gli eredi debbano comunicare (direttamente o a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento all'ufficio finanziario competente in ragione del domicilio fiscale del de cuius) le proprie generalità e il proprio domicilio fiscale. La comunicazione configura un vero e proprio onere, diretto a consentire agli uffici di azionare direttamente nei confronti degli eredi le obbligazioni tributarie, il cui presupposto si sia verificato anteriormente alla morte del de cuius. A completamento della disciplina normativa sul punto, il medesimo articolo 65, comma 4, stabilisce che la notifica degli atti intestati al defunto può essere effettuata agli eredi impersonalmente e collettivamente nell'ultimo domicilio dello stesso ed è efficace nei confronti degli eredi che, almeno trenta giorni prima, non abbiano effettuato la comunicazione. Pertanto, l'atto concernente obbligazioni tributarie facenti capo al defunto va notificato agli eredi, in via alternativa impersonalmente e [ ... leggi tutto » ]


Nulla la notifica ad un familiare se non effettuata presso la residenza del destinatario dell’atto

7 Giugno 2018 - Giuseppe Pennuto


La giurisprudenza di legittimità statuisce che qualsiasi atto va notificato, anche a mani di familiare convivente con il destinatario, ma nella residenza di quest’ultimo, pena la nullità della notifica. Infatti, secondo i giudici di legittimità, la notifica va ritenuta nulla quando la persona di famiglia riceva l'atto nel proprio appartamento, diverso da quello della residenza del destinatario dell'atto stesso. Inoltre, se la notifica è effettuata nelle mani di un familiare del destinatario, la presunzione di convivenza non meramente occasionale non opera nel caso in cui la notifica sia stata eseguita nella residenza propria del familiare, diversa da quella del destinatario dell'atto, con conseguente nullità della notifica stessa, non sanata dalla conoscenza indiretta dell'atto da parte del soggetto designato a riceverlo. In questi termini si sono espressi i giudici della Corte di cassazione nella sentenza 14361/2018. [ ... leggi tutto » ]


Cartelle esattoriali e altri atti fiscali » notifica esclusivamente via pec per imprese società e professionisti

6 Luglio 2017 - Andrea Ricciardi


Cartelle esattoriali e altri atti fiscali » notifiche esclusivamente via Pec per imprese società e professionisti Per quanto riguarda cartelle esattoriali ed altri atti fiscale, dalla data del 1 luglio 2017, la notifica può avvenire esclusivamente tramite PEC (posta elettronica certificata) per alcuni soggetti: vediamo quali. Come previsto dal decreto legge 193/2016, dal 1° luglio 2017, l'Agenzia delle Entrate può notificare gli atti e gli accertamenti nei confronti di determinati soggetti solo tramite PEC. Questa rappresenta una recente novità ed un profondo mutamento di rotta (anche rispetto ai recenti orientamenti giurisprudenziali) introdotta nei rapporti tra i contribuenti e il Fisco. Analizziamo, nei paragrafi successivi, i soggetti interessati e gli effetti di tale norma. Come funziona la notifica di atti fiscali obbligatoriamente tramite PEC per i soggetti interessati Analizziamo, in linea piuttosto generale, come funziona la notifica di atti fiscali obbligatoriamente tramite PEC per i soggetti interessati. Il Decreto Legge n. [ ... leggi tutto » ]


Difetto di notifica dell’atto presupposto – implicazioni della scelta di impugnare il solo atto consequenziale o anche l’atto presupposto

10 Gennaio 2017 - Giorgio Valli


Atteso che la correttezza del procedimento di formazione della pretesa tributaria é assicurata mediante il rispetto di una sequenza procedimentale di determinati atti, con le relative notifiche, allo scopo di rendere possibile un efficace esercizio del diritto di difesa del destinatario, l'omissione della notifica di un atto presupposto costituisce un vizio procedurale che comporta la nullità dell'atto consequenziale notificato. Poiché tale nullità può essere fatta valere dal contribuente mediante la scelta di impugnare solo l'atto consequenziale notificatogli (avviso di mora, cartella di pagamento, avviso di liquidazione), facendo valere il vizio derivante dall'omessa notifica dell'atto presupposto, o di impugnare cumulativamente anche quello presupposto (nell'ordine, cartella di pagamento, avviso di accertamento o avviso di liquidazione) non notificato, facendo valere i vizi che inficiano quest’ultimo, per contestare radicalmente la pretesa tributaria spetterà al giudice di merito, interpretando la domanda, verificare la scelta compiuta dal contribuente, con la conseguenza che, nel primo caso (impugnazione [ ... leggi tutto » ]


Omessa notifica dell’avviso di accertamento – una volta notificata la cartella esattoriale il contribuente può anche scegliere di contestare nel merito la pretesa dell’atto presupposto

12 Novembre 2016 - Paolo Rastelli


In tema di riscossione a mezzo di cartella esattoriale, allorché il contribuente possa contestare sia la pretesa tributaria che la cartella come atto consequenziale, è rimessa al contribuente stesso la scelta di impugnare tale ultimo atto, deducendone ad esempio, la nullità per omessa notifica dell'atto presupposto, o contestando, in via alternativa, la stessa pretesa tributaria azionata nei suoi confronti. In entrambi i casi, la legittimazione passiva spetta all'ente titolare del credito tributario e non già al concessionario del servizio di riscossione, al quale, se è fatto esclusivo destinatario dell'impugnazione, incombe l'onere di chiamare in giudizio il predetto ente, se non vuole rispondere dell'esito della lite, non essendo il giudice tenuto a disporre d'ufficio l'integrazione del contraddittorio, in quanto non è configurabile nella speci un litisconsorzio necessario. Il concessionario, poi, è parte quando oggetto della controversia è l'impugnazione di atti viziati da errori ad esso direttamente imputabili, nel caso - cioè [ ... leggi tutto » ]