ritardo pagamento rate prestiti e finanziamenti
Mutui e prestiti – il perverso meccanismo di accumulo dei ritardi nel pagamento delle rate e la comunicazione di decadenza del beneficio del termine
Come è noto, l'articolo 40 del Testo Unico Bancario (TUB), comma secondo (estinzione anticipata e risoluzione del contratto di mutuo), stabilisce che la banca può invocare come causa di risoluzione del contratto il ritardato pagamento della rata, quando lo stesso si sia verificato almeno sette volte, anche non consecutive. A tal fine costituisce ritardato pagamento quello effettuato tra il trentesimo e il centottantesimo giorno dalla scadenza della rata. La risoluzione del contratto comporta la Decadenza del Beneficio del Termine, ovvero l'obbligo, per il debitore, di corrispondere l'importo del debito residuo in un'unica soluzione e non attraverso il pagamento rateale. Se non si adempie, nel caso di contratti di mutuo ipotecario, la banca avvia la procedura di espropriazione dell'immobile ipotecato. L'esperienza maturata nel Forum, ci ha portato spesso a leggere la seguente tipologia di ragionamento: salto due rate, ma dal mese successivo rientro in carreggiata pagando puntualmente la rata successiva. In [ ... leggi tutto » ]
Rate del mutuo e di un prestito pagate in ritardo – obbligo di aggiornamento dei dati relativi ai cattivi pagatori
In tema di ritardato pagamento delle rate del mutuo o di un prestito, la legge 106/2011 (approvata il 7 luglio) – è intervenuta, con l'articolo 8 bis, sulle modalità di aggiornamento nelle banche dati dei cattivi pagatori, qualora il ritardo si riferisca ad un numero di rate mensili inferiore a tre o ad un'unica rata semestrale. Entro dieci giorni dalla ricezione della notifica dell'avvenuta regolarizzazione dei pagamenti, i gestori delle banche dati provvedono ad integrare le segnalazioni relative a ritardi di pagamento da parte delle persone fisiche o giuridiche già inserite nelle banche dati stesse con la comunicazione dell'avvenuto pagamento da parte del creditore ricevente il pagamento, che deve provvedere alla richiesta entro e non oltre quindici giorni dall'avvenuto pagamento. Le segnalazioni già registrate e regolarizzate, se relative al mancato pagamento di rate mensili di numero inferiore a tre o di un'unica rata trimestrale, devono essere aggiornate secondo le medesime [ ... leggi tutto » ]
Prestiti con rimborso rateale – per gli interessi di mora la capitalizzazione periodica è illegittima
Con specifico riferimento ai finanziamenti con piano di rimborso rateale, la legge prevede che, in caso di inadempimento del debitore, l'importo complessivamente dovuto alla scadenza di ciascuna rata può, se contrattualmente stabilito, produrre interessi a decorrere dalla data di scadenza e sino a quella di pagamento. Su questi interessi non è consentita la capitalizzazione periodica. E' anche esclusa la capitalizzazione periodica per gli interessi sulla somma dovuta a saldo, a seguito della chiusura del rapporto. Così ha stabilito l'Arbitro Bancario Finanziario nella decisione 2544/13. [ ... leggi tutto » ]
Sospensione del pagamento delle rate di un prestito » le possibili conseguenze
Quali sono le possibili conseguenze per il debitore, quando si sceglie di sospendere il pagamento delle rate dopo la stipula di un contratto di prestito? A cosa va incontro? Cosa sono la decadenza dal beneficio del termine, il decreto ingiuntivo e il pignoramento? Analizziamo queste fasi nel prosieguo dell'articolo Cosa succede se si sospende il pagamento delle rate di un prestito La questione è normativizzata dall'articolo 2740 del codice civile, secondo cui i debitori rispondono dei debiti contatti con tutti i propri beni, presenti e futuri. Questo principio, pertanto, permette ai creditori, salvo intervenuta prescrizione del credito vantato, di aggredire i beni del debitore. Questa prassi è comunemente conosciuta sotto il nome di pignoramento presso terzi. Vediamo come funziona. Facciamo un esempio, prendendo il caso in cui il debitore non paghi da diversi mesi le rate del prestito. Nella fattispecie, la finanziaria è legittimata, se previsto dal contratto ad inviare [ ... leggi tutto » ]
Crif eurisc – centrale rischi intermediazione finanziaria
Fra i SIC privati assume una importanza rilevante la crif (Centrale Rischi Intermediazione Finanziaria), nota anche come EURISC. CRIF La crif gestisce un archivio dati privato (EURISC appunto) a cui aderiscono le principali banche italiane. La crif è specializzata nella realizzazione e gestione di sistemi di referenziazione del credito, anche noti semplicemente come elenchi dei cattivi pagatori. La banca quando riceve richieste per la concessione di un finanziamento o, di apertura di un conto corrente, prima di deliberarne l'affidamento o l'apertura effettua numerosi controlli. L'istituto di credito, infatti, valuta le informazioni fornite dal richiedente nella documentazione e procede ad integrarle con altre desunte da fonti esterne. Quest’ultime sono la Centrale dei Rischi (CR), istituita dal CICR presso la Banca d'Italia e la crif, che controllano la posizione del richiedente. In pratica interroga la crif per sapere se il soggetto che ha effettuato la richiesta è un cattivo pagatore. Le posizioni dei cattivi pagatori schedate nella black list [ ... leggi tutto » ]