ritardo nel pagamento delle rate


Mutui e prestiti – il perverso meccanismo di accumulo dei ritardi nel pagamento delle rate e la comunicazione di decadenza del beneficio del termine

4 Giugno 2018 - Piero Ciottoli


Come è noto, l'articolo 40 del Testo Unico Bancario (TUB), comma secondo (estinzione anticipata e risoluzione del contratto di mutuo), stabilisce che la banca può invocare come causa di risoluzione del contratto il ritardato pagamento della rata, quando lo stesso si sia verificato almeno sette volte, anche non consecutive. A tal fine costituisce ritardato pagamento quello effettuato tra il trentesimo e il centottantesimo giorno dalla scadenza della rata. La risoluzione del contratto comporta la Decadenza del Beneficio del Termine, ovvero l'obbligo, per il debitore, di corrispondere l'importo del debito residuo in un'unica soluzione e non attraverso il pagamento rateale. Se [ ... leggi tutto » ]


Il patto marciano entra nei contratti di mutuo stipulati a partire da luglio 2016

7 Maggio 2016 - Tullio Solinas


Come sappiamo, l'articolo 2744 del codice civile stabilisce essere nullo il patto (definito come patto commissorio) col quale si conviene che, in mancanza del pagamento del credito nel termine fissato, la proprietà della cosa ipotecata o data in pegno passi al creditore. Tuttavia, a partire dal 1° luglio 2016, nei contratti di credito sottoscritti successivamente a tale data, le parti possono convenire, con clausola espressa, al momento della conclusione del contratto di credito, che, in caso di inadempimento del debitore, la restituzione o il trasferimento del bene immobile oggetto di garanzia reale o dei proventi della vendita del medesimo bene [ ... leggi tutto » ]


Mutui » istituti di credito possono espropriare l’immobile se vengono saltate 18 rate anche non consecutive

3 Maggio 2016 - Andrea Ricciardi


Mutui » Istituti di credito possono espropriare l'immobile se vengono saltate 18 rate anche non consecutive Qualora il contraente non onori almeno 18 rate, anche non consecutive, del contratto di mutuo, la banca sarà autorizzata ad espropriare ed entrare in possesso dell'immobile. Entrano in vigore le nuove regole sui mutui. E' stato, infatti, approvato il decreto legislativo della direttiva 17/2014, un provvedimento che in questi mesi ha suscitato molte proteste. Grazie a un serrato fuoco di fila contro le intenzioni del governo, però, sono state escluse due misure che avrebbero penalizzato molto i mutuatari: la reintroduzione delle penali in caso [ ... leggi tutto » ]


Nuove modalità di accesso al credito per le imprese – pegno mobiliare non possessorio e patto marciano

1 Maggio 2016 - Tullio Solinas


Il decreto legge 59/2016, approvato dal Consiglio dei ministri del 29 aprile 2016, introduce una serie di misure a sostegno delle imprese, che potranno accedere al credito ricorrendo al pegno mobiliare non possessorio e al patto marciano. Pegno mobiliare non possessorio Per favorire l'impresa nelle attività di produzione del reddito in caso di fabbisogno di accesso al credito, viene introdotto il principio del pegno mobiliare non possessorio, grazie al quale il debitore che dà in pegno un bene mobile destinato all'esercizio dell'impresa (per esempio un macchinario) può continuare ad utilizzarlo nel processo produttivo (mentre nell'ordinamento precedente perdeva l'uso del bene [ ... leggi tutto » ]


Le nuove regole di espropriazione della casa acquistata con mutuo ipotecario per inadempimento nel pagamento delle rate

3 Marzo 2016 - Giorgio Martini


Per i mutui ipotecari stipulati a partire dal 1° luglio 2016, in caso di inadempimento al pagamento delle rate da parte del debitore e alla conseguente richiesta di restituzione del capitale residuo in un'unica soluzione (decadenza dal beneficio del termine), la banca potrà trasferire la proprietà dell'immobile sottoposto a vincolo ipotecario senza dover sottostare alle procedure giudiziali previste per l'esproprio immobiliare. Costituirà inadempimento del consumatore il mancato pagamento di un ammontare equivalente a diciotto rate mensili. Non costituiranno inadempimento i ritardati pagamenti che consentono la risoluzione del contratto. In particolare, la banca non può invocare, come inadempimento del consumatore per [ ... leggi tutto » ]