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Finanziamenti alle imprese – recupero crediti più veloce con il decreto legge 59/2016

7 Maggio 2016 - Patrizio Oliva


Il decreto legge 59/2016 contiene importanti misure per snellire le procedure di recupero dei crediti. Le misure sulle procedure di insolvenza e sulle procedure esecutive, che si aggiungono a quelle già varate l’estate scorsa, insieme all’istituto del cosiddetto patto marciano contribuiranno a semplificare gli adempimenti e a snellire le procedure per il recupero dei crediti. Sarà più facile per le imprese ottenere finanziamenti dagli istituti di credito, che possono contare su procedure semplificate e celeri per recuperare le somme erogate in caso di inadempimento nel pagamento delle rate. Il patto marciano Il “patto marciano” prevede l’assegnazione stragiudiziale degli immobili dati a garanzia di un finanziamento ed è la novità più rilevante tra quelle del decreto legge. Essa prevede la possibilità che a fronte di un finanziamento le parti stipulino un contratto di cessione di un bene quale garanzia della restituzione. In caso di inadempimento del debitore, la banca entra in [ ... leggi tutto » ]


Insinuazione al passivo per crediti erariali – non è necessaria la preventiva notifica della cartella esattoriale al curatore

24 Gennaio 2016 - Ludmilla Karadzic


I crediti iscritti a ruolo ed azionati da società concessionarie per la riscossione seguono, nel caso di avvenuta dichiarazione di fallimento del debitore, l'iter procedurale prescritto dalla legge per gli altri crediti concorsuali, legittimandosi la domanda di ammissione al passivo, se del caso con riserva (ove vi siano contestazioni), sulla base del solo ruolo, senza che occorra la previa notifica della cartella esattoriale al curatore. In difetto di notifica della cartella esattoriale non resta precluso al curatore fallimentare di contestare la sussistenza del credito dinanzi al giudice tributario, così che il credito possa essere ammesso con riserva. L'organo del fallimento, infatti, è pienamente edotto della pretesa erariale con la comunicazione del ruolo contenuta nella domanda di ammissione e che ha da quel momento la possibilità di opporsi a detta pretesa impugnando il ruolo dinanzi alle competenti Commissioni Tributarie, senza alcuna necessità che gli venga previamente intimato il pagamento. Quello appena [ ... leggi tutto » ]


Insinuazione da parte della pubblica amministrazione – va comunque rispettato il termine annuale dal deposito del decreto di esecutività dello stato passivo

30 Settembre 2015 - Roberto Petrella


Le domande di ammissione al passivo di un credito, di restituzione o rivendicazione di beni mobili e immobili, depositate in cancelleria oltre il termine di trenta giorni prima dell'udienza fissata per la verifica del passivo e non oltre quello di dodici mesi dal deposito del decreto di esecutività dello stato passivo sono considerate tardive; in caso di particolare complessità della procedura, il tribunale, con la sentenza che dichiara il fallimento, può prorogare quest’ultimo termine fino a diciotto mesi. Decorso tale termine, e comunque fino a quando non siano esaurite tutte le ripartizioni dell'attivo fallimentare, le domande tardive sono ammissibili se l'istante prova che il ritardo è dipeso da causa a lui non imputabile. Anche l'Amministrazione finanziaria, come tutti gli altri creditori, deve rispettare il termine annuale per la presentazione delle istanza tardive di insinuazione al passivo senza che i diversi e più lunghi termini previsti per la formazione dei ruoli [ ... leggi tutto » ]


Insinuazione al passivo – nessun termine di decadenza per i crediti sopravvenuti

4 Agosto 2015 - Tullio Solinas


La legge fallimentare dispone che le domande di ammissione al passivo di un credito, di restituzione o rivendicazione di beni mobili e immobili, depositate in cancelleria oltre il termine di trenta giorni prima dell'udienza fissata per la verifica del passivo e non oltre quello di dodici mesi dal deposito del decreto di esecutività dello stato passivo sono considerate tardive; in caso di particolare complessità della procedura, il tribunale, con la sentenza che dichiara il fallimento, può prorogare quest’ultimo termine fino a diciotto mesi. Decorso tale termine, e comunque fino a quando non siano esaurite tutte le ripartizioni dell'attivo fallimentare, le domande tardive sono ammissibili solo se l'istante prova che il ritardo è dipeso da causa a lui non imputabile. Tuttavia, secondo i giudici della Corte di cassazione (sentenza 16218/15) l'insinuazione al passivo per i crediti sopravvenuti, non è soggetta al termine di decadenza di dodici (o sino a diciotto) mesi. [ ... leggi tutto » ]


Recupero crediti e insinuazione al passivo

5 Luglio 2013 - Paolo Rastelli


Recupero crediti e insinuazione al passivo - La procedura fallimentare La procedura fallimentare si svolge attraverso fasi distinte. Tali fasi, in ordine progressivo, sono le seguenti: L'accertamento del passivo L'accertamento dell'attivo La liquidazione dell'attivo La divisione dell'attivo La chiusura del fallimento Accertamento del passivo La fase dell'accertamento al passivo serve ad individuare i singoli creditori ammessi al concorso, cioè a partecipare, in ragione dei propri crediti ed alla pari (salvo le cause di prelazione - privilegi, pegni, ipoteche) al riparto dei beni del debitore fallito. Questa fase ha inizio con le domande di insinuazione al passivo che i creditori e tutti coloro i quali vantino diritti su beni mobili e immobili in possesso del fallito debbono presentare entro 30 giorni prima dell'udienza fissata per la verifica dello stato passivo fallimentare. Le domande sono esaminate dal curatore il quale, dopo aver preparato elenchi separati dei creditori e dei terzi che vantino [ ... leggi tutto » ]