recupero crediti e abuso del diritto


Abuso del diritto nel recupero crediti – quando è possibile frazionare la domanda giudiziale finalizzata ad ottenere il rimborso della pretesa creditoria

19 Novembre 2016 - Loredana Pavolini


Non é consentito al creditore di una determinata somma di denaro, dovuta in forza di un unico rapporto obbligatorio, di frazionare il credito in plurime richieste giudiziali di adempimento, contestuali o scaglionate nel tempo, in quanto tale scissione del contenuto della obbligazione, operata dal creditore per sua esclusiva utilità con unilaterale aggravio della posizione del debitore, si pone in contrasto sia con il principio di correttezza e buona fede, che deve improntare il rapporto tra le parti non solo durante l'esecuzione del contratto ma anche nell'eventuale fase dell'azione giudiziale per ottenere l'adempimento, sia con il principio costituzionale del cosiddetto giusto processo, traducendosi la parcellizzazione della domanda giudiziale finalizzata alla soddisfazione della pretesa creditoria in un abuso degli strumenti processuali che l'ordinamento offre alla parte, nei limiti di una corretta tutela del suo interesse sostanziale. In materia di obbligazioni pecuniarie nascenti da un unico rapporto di lavoro, costituisce principio generale la [ ... leggi tutto » ]


Il creditore non può frazionare la pretesa in più richieste giudiziali di adempimento

29 Aprile 2015 - Ludmilla Karadzic


Non è consentito al creditore di una determinata somma di denaro, dovuta in forza di un unico rapporto obbligatorio, di frazionare il credito in plurime richieste giudiziali di adempimento, contestuali o scaglionate nel tempo. Tale scissione, infatti, si pone in contrasto sia con il principio di correttezza e buona fede, che deve improntare il rapporto tra le parti non solo durante l'esecuzione del contratto ma anche nell'eventuale fase dell'azione giudiziale per ottenere l'adempimento, sia con il principio costituzionale del giusto processo, traducendosi la parcellizzazione della domanda giudiziale diretta alla soddisfazione della pretesa creditoria in un abuso degli strumenti processuali che l'ordinamento offre alla parte, nei limiti di una corretta tutela del suo interesse sostanziale. Gli obblighi di correttezza e buona fede devono improntare i rapporti tra le parti anche nel corso dell'azione giudiziale conseguente all'inadempimento: l'inutile moltiplicazione delle azioni costituisce un abuso del processo, idoneo a gravare sia lo Stato [ ... leggi tutto » ]


Il frazionamento del credito nel processo esecutivo integra un abuso – il creditore procedente paga il proprio avvocato nel giudizio di legittimità chiesto dal debitore

13 Aprile 2013 - Annapaola Ferri


Il creditore può azionare più volte lo stesso titolo esecutivo fino ad ottenere il completo rimborso del credito vantato nei confronti del debitore, comprensivo di interessi e spese sostenute per la riscossione coattiva. Ma, se è vero che l'obiettivo del processo esecutivo resta la soddisfazione del creditore procedente, ciò deve comunque avvenire con il minor sacrificio possibile delle ragioni del debitore. E così la Corte di Cassazione (sentenza numero 8576/13, pubblicata il 9 aprile) dopo aver esaminato (e rigettato) il ricorso del debitore su questioni legate al computo degli interessi legali relativi alla somma capitale liquidata, stabilisce la compensazione delle spese di giudizio al fine di sanzionare l'abuso del processo perpetrato dal creditore procedente. Scrivono i giudici di piazza Cavour Quanto alle spese del giudizio di legittimità, peraltro, costituisce ad avviso del Collegio, un giusto motivo di integrale compensazione la circostanza che il creditore abbia inteso azionare, in base ad [ ... leggi tutto » ]