conto corrente - firma congiunta o disgiunta


Donazione indiretta e diretta – le differenze sono spesso sottili, ma le conseguenze per il debitore possono essere catastrofiche

1 Aprile 2018 - Lilla De Angelis


La donazione indiretta La donazione indiretta si realizza attraverso un atto triangolare di intermediazione giuridica con il coinvolgimento di più soggetti: il beneficiante, il beneficiario ed un terzo. Esempio di donazione indiretta è la cointestazione, con firma e disponibilità disgiunte, di una somma di denaro depositata presso un istituto di credito, qualora detta somma, all'atto della cointestazione, risulti essere appartenuta ad uno solo dei cointestatari: in tal caso, con il mezzo del contratto di deposito bancario, si realizza l'arricchimento senza corrispettivo dell'altro cointestatario. Anche la cointestazione di buoni postali fruttiferi, ad esempio operata da un genitore per ripartire fra i figli anticipatamente le proprie sostanze, può configurare una donazione indiretta, in quanto la parte che deposita il proprio denaro consegue l'effetto ulteriore di attuare un'attribuzione patrimoniale in favore di colui che ne diventa beneficiario per la corrispondente quota, essendo questi, quale contitolare del titolo nominativo a firma disgiunta, legittimato a [ ... leggi tutto » ]


Prelevare l’intero saldo del conto corrente cointestato con il defunto non configura necessariamente accettazione tacita dell’eredità

24 Febbraio 2018 - Carla Benvenuto


Nel conto corrente bancario intestato a più persone, i rapporti interni tra correntisti, anche aventi facoltà di compiere operazioni disgiuntamente, sono regolati dal secondo comma dell'articolo 1298 del codice civile, in virtù del quale debito e credito solidale si dividono in quote uguali solo se non risulti diversamente. Ne consegue che, ove il saldo attivo risulti discendere dal versamento di somme di pertinenza di uno solo dei correntisti, si deve escludere che l'altro possa, nel rapporto interno, avanzare diritti sul saldo medesimo. Pertanto, il prelevamento anche dell'intera giacenza del conto corrente a firma disgiunta, da parte di un cointestatario del defunto, non può ritenersi automaticamente effettuato nella qualità di erede, potendo compiersi anche quale mero cointestatario, titolare di poteri disgiunti verso la banca del tutto avulsi rispetto al contesto dell'apertura della successione. A meno che, chi agisce in giudizio contro il cointestatario. per vedere riconosciuta l'accettazione tacita dell'eredità da parte [ ... leggi tutto » ]


Conto corrente cointestato a firma disgiunta – bilanciamento fra esigenze di operatività e di tutela dei cointestatari

8 Agosto 2016 - Annapaola Ferri


L'articolo 1854 del codice civile stabilisce che, nel caso in cui il conto corrente sia intestato a più persone, con facoltà per le medesime di compiere operazioni anche separatamente, gli intestatari sono considerati creditori o debitori in solido dei saldi del conto corrente. L'articolo 1292 del codice civile, nel dettare la nozione di solidarietà, prevede, per l'ipotesi del concredito, che l'obbligazione è in solido quando tra più creditori ciascuno ha diritto di chiedere l'adempimento dell'intera obbligazione e l'adempimento conseguito da uno di essi libera il debitore verso tutti i creditori. Ne consegue che, di norma, la banca non può rifiutarsi di eseguire gli ordini disposti da uno dei contestatari con firma disgiunta relativi alle somme presenti sul conto corrente, in quanto la posizione dei cointestatari è quella propria dei creditori in solido, e dunque ciascuno di loro ha diritto di ottenere l'intera prestazione dalla banca, la quale è perciò liberata [ ... leggi tutto » ]


Conto corrente e decesso del titolare

31 Maggio 2015 - Tullio Solinas


Morte del titolare di conto corrente con unico intestatario o cointestato a firma congiunta Il decesso del titolare di un conto corrente con unico intestatario, o a firma congiunta, dà luogo all'estinzione del rapporto di conto corrente, in quanto riconducibile al rapporto di mandato. Qualora vi sia una pluralità di eredi si instaura la comunione ereditaria con riferimento al credito rappresentato dal saldo attivo del conto corrente ed è necessaria una disposizione congiuntamente impartita da tutti i coeredi per la liquidazione di tale saldo attivo. Infatti, i crediti del de cuius, a differenza dei debiti, non si dividono automaticamente tra i coeredi in ragione delle rispettive quote, ma entrano a far parte della comunione ereditaria. Secondo la prevalente giurisprudenza di legittimità, in tema di divisione di beni ereditari, le porzioni devono essere formate comprendendo una quantità di mobili, immobili e crediti di eguale natura e qualità, in proporzione dell'entità di [ ... leggi tutto » ]


Il rapporto di conto corrente tra consumatore ed istituto di credito » tutto ciò da sapere per non farsi fregare dalle banche

18 Dicembre 2014 - Giovanni Napoletano


Il rapporto di conto corrente tra consumatore ed istituto di credito » Tutto ciò da sapere per non farsi fregare dalle banche L'arbitro Bancario Finanziario (Abf), sempre più frequentemente, si è occupato della tematica concernente i contenziosi tra consumatore ed istituti di credito riguardo al rapporto di conto corrente. Negli ultimi tempi, l'Arbitro bancario finanziario è diventato un punto di snodo fondamentale nelle controversie tra banche e clienti. Di recente i ricorsi all'Abf, infatti, sono aumentati del 58% con una percentuale di accoglimento delle istanze dei cittadini pari al 45% dei casi. A rivolgersi all'arbitro è un pubblico adulto, vista l'età media dei ricorrenti, che è di 49 anni. Il successo dell'Abf si misura anche dall'accesso al proprio portale web: si parla di circa 14.000 accessi al giorno, tra cui, oltre ad esperti e studiosi, semplici cittadini interessati a conoscerne le decisioni. La vera chiave di questo successo è la [ ... leggi tutto » ]