separazione e divorzio - assegnazione casa coniugale


Non può avere operatività retroattiva la decisione giudiziale di riduzione dell’assegno di mantenimento del coniuge separato beneficiario e dei figli a lui affidati

17 Aprile 2017 - Annapaola Ferri


In tema di separazione personale dei coniugi, il carattere sostanzialmente alimentare dell'assegno liquidato a titolo di contributo per il mantenimento del coniuge e dei figli implica che, qualora ne sia stata disposta la riduzione, l'operatività della stessa decorre dal momento della pronuncia giudiziale che ne abbia modificato la misura. Il principio secondo cui la statuizione giudiziale di riduzione opera retroattivamente dalla domanda deve essere infatti contemperato con il principio di irripetibilità, impignorabilità e non compensabilità della prestazione, con la conseguenza che la parte che abbia già ricevuto, per ogni singolo periodo, l'importo originariamente stabilito non può essere costretta a restituirlo, né può vedersi opporre in compensazione, per qualsivoglia ragione di credito, quanto ricevuto a tale titolo. Si tratta di un principio di diritto sancito dai giudici della Corte di cassazione con la sentenza 5509/2017. [ ... leggi tutto » ]


Azione revocatoria esperita dal coniuge beneficiario nei confronti del coniuge separato obbligato al mantenimento e inadempiente

17 Aprile 2017 - Marzia Ciunfrini


Il codice civile stabilisce che l'azione revocatoria si prescrive in cinque anni dalla data dell'atto: tale norma deve essere interpretata nel senso che la prescrizione decorre dal giorno in cui dell'atto è stata data pubblicità ai terzi, in quanto solo da questo momento il diritto può esser fatto valere e l'inerzia del titolare protratta nel tempo assume effetto estintivo. Anche il credito eventuale, nella veste di credito litigioso, é idoneo a determinare, sia che si tratti di un credito di fonte contrattuale oggetto di contestazione in separato giudizio, sia che si tratti di credito risarcitorio da fatto illecito, l'insorgere della qualità di creditore che abilita all'esperimento dell'azione revocatoria ordinaria avverso l'atto di disposizione compiuto dal debitore. A fondamento dell'azione revocatoria ordinaria si richiede non già la totale compromissione della consistenza del patrimonio del debitore, ma soltanto il compimento di un atto che renda più incerta o difficile la soddisfazione del [ ... leggi tutto » ]


Assegno divorzile: cosa accade quando il coniuge divorziato forma una nuova famiglia, anche di fatto » obblighi di mantenimento del figlio maggiorenne non convivente

11 Gennaio 2017 - Lilla De Angelis


L'instaurazione da parte del coniuge divorziato di una nuova famiglia, anche di fatto, rescindendo ogni connessione con il tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale, fa venire definitivamente meno ogni presupposto per la riconoscibilità dell'assegno divorzile a carico dell'altro coniuge. Il relativo diritto non entra in stato di sospensione, ma resta definitivamente escluso. Infatti, la formazione di una famiglia di fatto come formazione sociale stabile e duratura in cui si svolge la personalità dell'individuo é espressione di una scelta esistenziale, libera e consapevole, che si caratterizza per l'assunzione piena del rischio di una cessazione del rapporto e, quindi, esclude ogni residua solidarietà post matrimoniale con l'altro coniuge divorziato, il quale non può che confidare, legittimemente, nell'esonero definitivo da ogni obbligo. L'obbligo del genitore (separato o divorziato) di concorrere al mantenimento del figlio maggiorenne e non convivente cessa solo con il raggiungimento, da parte di [ ... leggi tutto » ]


Omessa notifica dell’avviso di accertamento – una volta notificata la cartella esattoriale il contribuente può anche scegliere di contestare nel merito la pretesa dell’atto presupposto

12 Novembre 2016 - Paolo Rastelli


In tema di riscossione a mezzo di cartella esattoriale, allorché il contribuente possa contestare sia la pretesa tributaria che la cartella come atto consequenziale, è rimessa al contribuente stesso la scelta di impugnare tale ultimo atto, deducendone ad esempio, la nullità per omessa notifica dell'atto presupposto, o contestando, in via alternativa, la stessa pretesa tributaria azionata nei suoi confronti. In entrambi i casi, la legittimazione passiva spetta all'ente titolare del credito tributario e non già al concessionario del servizio di riscossione, al quale, se è fatto esclusivo destinatario dell'impugnazione, incombe l'onere di chiamare in giudizio il predetto ente, se non vuole rispondere dell'esito della lite, non essendo il giudice tenuto a disporre d'ufficio l'integrazione del contraddittorio, in quanto non è configurabile nella speci un litisconsorzio necessario. Il concessionario, poi, è parte quando oggetto della controversia è l'impugnazione di atti viziati da errori ad esso direttamente imputabili, nel caso - cioè [ ... leggi tutto » ]


Precetto per il coniuge separato inadempiente rispetto agli obblighi di mantenimento dei figli – le spese straordinarie sostenute dal coniuge affidatario vanno documentate

22 Ottobre 2016 - Marzia Ciunfrini


Il provvedimento con il quale, in sede di separazione, si stabilisce che il genitore non affidatario paghi pro quota le spese ordinarie per il mantenimento dei figli costituisce idoneo titolo esecutivo e non richiede un ulteriore intervento del giudice in sede di cognizione, ma ciò solo a condizione che il genitore creditore possa allegare e documentare l'effettiva sopravvenienza degli esborsi indicati nel titolo e la relativa entità. Allegazione e documentazione che va compiuta rispetto all'atto di precetto, e non già nel successivo e solo eventuale giudizio di opposizione all'esecuzione, per l'ovvia considerazione che il debitore deve essere messo in condizioni di potere sin da subito verificare la correttezza o meno delle somme indicate nell'atto di precetto. Così i giudici della Corte di cassazione hanno articolato la sentenza 21241/2016 [ ... leggi tutto » ]