accertamento paternità


Accertamento della paternità – rifiuto del presunto padre di sottoporsi ad indagini ematologiche

4 Settembre 2015 - Lilla De Angelis


Nel giudizio promosso per l'accertamento della paternità, il rifiuto di sottoporsi ad indagini ematologiche costituisce un comportamento valutabile da parte del giudice di così elevato valore indiziario, da poter da solo consentire la dimostrazione della fondatezza della domanda. Secondo i giudici di legittimità (sentenza 16226/15), nel giudizio diretto ad ottenere una sentenza dichiarativa della paternità, il rifiuto ingiustificato di sottoporsi ad indagini ematologiche costituisce un comportamento valutabile da parte del giudice, anche in assenza di prova di rapporti sessuali tra le parti. Proprio la mancanza di prove oggettive assolutamente certe e ben difficilmente acquisibili circa la natura dei rapporti intercorsi tra le stesse parti e circa l'effettivo concepimento, se non consente di fondare la dichiarazione di paternità sulla sola dichiarazione della madre e sull'esistenza di rapporti con il presunto padre all'epoca del concepimento, non esclude che il giudice possa desumere argomenti di prova dal comportamento processuale dei soggetti coinvolti, ed [ ... leggi tutto » ]


Disconoscimento di paternità ed esame del dna

16 Settembre 2010 - Antonella Pedone


Ai fini del disconoscimento di paternità, la prova del dna non è subordinata alla prova dell'adulterio della moglie. La Corte Costituzionale, con sentenza numero 266 del 06 luglio 2006, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 235, primo comma, numero 3, del Codice Civile, nella parte in cui, ai fini dell'azione di disconoscimento della paternità, subordina l'ammissione delle prove tecniche (ossia quelle da cui risulta “che il figlio presenta caratteristiche genetiche o del gruppo sanguigno incompatibili con quelle del presunto padre”) alla previa dimostrazione dell'adulterio della moglie. Le prove tecniche, infatti, consentono da sole di affermare se il figlio è nato o meno da colui che è considerato il padre legittimo. Conseguentemente sarebbe del tutto irragionevole, sostiene la Corte, subordinare l'ammissione delle prove tecniche alla previa prova dell'adulterio. Ciò si risolverebbe in un sostanziale impedimento all'esercizio del diritto di azione garantito dall'articolo 24 della Costituzione, specie in relazione ad azioni volte alla [ ... leggi tutto » ]