Separazione personale » In caso di tradimento reciproco l’addebito grava sul coniuge che ha commesso l’adulterio per primo

In caso di tradimento reciproco tra due coniugi, l'addebito della separazione personale ricade su chi ha "cornificato" per primo.

Quando sussiste un tradimento reciproco, se la relazione extraconiugale di uno dei due coniugi è servita a dare il via alla crisi della coppia, è a quest’ultimo che va imputato l’addebito per la separazione e non, invece, a entrambi.

Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 21596/14.

Lui tradisce lei, lei tradisce lui, ma quella della donna è una reazione: rottura addebitabile all'uomo.

Ricostruita la dinamica delle rispettive relazioni extraconiugali del marito prima e della moglie poi.

Elemento decisivo, però, è il ‘peso specifico’ riconosciuto alla liaison dell’uomo, che ha fatto vacillare le fondamenta della coppia e, in sostanza, provocato il tradimento perpetrato successivamente dalla donna.

A volte, capita, infatti, che il comportamento illecito di uno dei due coniugi sia solo la reazione all'offesa ricevuta dall'altro.

Pertanto, in tali fattispecie, il giudice dovrà stabilire chi sia stato per primo a cominciare le ostilità, generando, così, la reazione dell’altro.

Con la pronuncia in esame, infatti, gli Ermellini hanno chiarito che, in caso di separazione personale causata da adulterio reciproco, è fondamentale determinare quale peso specifico abbia avuto il comportamento dell’uno dei due sull'altro e quanto sia stato decisivo a determinarne la reazione.

In parole povere, bisogna appurare con precisione la relazione di causa-effetto tra l’illecito del primo e l’illecito del secondo per poter stabilire su chi dei due coniugi grava l'addebito di separazione.

14 Ottobre 2014 · Genny Manfredi