DOMANDA
Oggi ho ricevuto un atto di pignoramento verso terzi in cui il terzo pignorato era il mio datore di lavoro e poste italiane dove mi viene accreditato lo stipendio. Se io ho già un pignoramento in busta questo nuovo viene messo in coda? Rischio qualcosa sul C/C? Li non ho niente ricevo soltanto lo stipendio che è di 1300 euro al mese.
RISPOSTA
Talvolta il creditore procedente pignora il conto corrente del debitore inadempiente e poi passa al pignoramento dello stipendio al fine di recuperare l’eventuale residuo a credito.
Nella fattispecie, il debitore può prelevare l’intero importo accreditato per ultimo dal datore di lavoro sul conto corrente: per quanto attiene gli accrediti successivi alla notifica dell’atto di pignoramento, il creditore insoddisfatto può prelevare solo quanto avrebbe ottenuto dal giudice con il pignoramento dello stipendio presso il datore di lavoro.
Qualora il credito azionato sia della medesima natura di quello che ha determinato la precedente trattenuta stipendiale, nulla sarà possibile assegnare al creditore. In questa ipotesi ed in conclusione, il creditore nulla otterrà dal contemporaneo pignoramento di conto corrente e dello stipendio, se non l’accodamento della trattenuta stipendiale (20% dell’importo in busta paga) appena sarà terminato il pignoramento già gravante sulla retribuzione.
Si ricordi, tuttavia, che fino alla decisione del giudice, il datore di lavoro sarà costretto ad accantonare il quinto dello stipendio, che poi, dopo il decreto di assegnazione giudiziale, verrà restituito al debitore.
Si consiglia al debitore, inoltre, per evitare complicazioni in caso di lungaggini giudiziarie, di aprire un nuovo conto corrente (o una semplice carta prepagata dotata di IBAN) e di comunicare al datore di lavoro le nuove coordinate bancarie in base alle quali accreditare la busta paga.
13 Febbraio 2025
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