La questione che viene posta è abbastanza articolata e complessa: l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) di un nucleo familiare è dato dal rapporto fra l’Indicatore della Situazione Economica (ISE) è di un numero (valore della scala di equivalenza) dipendente dal numero dei componenti il nucleo familiare: ora si verifica che l’ISEE del nucleo familiare formato dall’unione del nucleo familiare A (ISEEA = ISEA/NA) e del nucleo familiare B (ISEEB = ISEB/NB) è uguale alla somma dei due ISEE se, e solo se, il valore della scala di equivalenza associato al nucleo familiare A (NA) è uguale al valore della scala di equivalenza associato al nucleo familiare B (NB) ed entrambi risultano uguali al valore della scala di equivalenza associabile al nucleo familiare risultante dall’unione dei due nuclei familiari A e B. In questo caso si avrebbe infatti ISEA/N + ISEB/N = (ISEA + ISEB)/N = ISEEA + ISEEB, ma non sempre accade che NA = NB = N dove con N abbiamo evidentemente indicato il valore della scala di equivalenza associabile al nucleo familiare N risultato dall’attrazione dei due nuclei familiari A e B.
Inoltre, come altro esempio relativo all’impossibilità di sommare i due ISEE, c’è da considerare che potrebbe variare (leggasi, aumentare) il valore, ai fini IMU, del patrimonio complessivo del nucleo familiare risultante dall’attrazione dei due nuclei familiari, nel senso che la franchigia di legge per la casa di proprietà eletta ad abitazione del nucleo familiare si applicherebbe per una casa di proprietà soltanto. Ciò accadrebbe, nella fattispecie, se genitori e figlio studente avessero entrambi residenza in un appartamento di proprietà.
Se proprio ci si volesse togliere la curiosità di valutare l’ISEE del nucleo familiare congiunto di riferimento della DSU per l’Università, allora l’unica cosa da fare è procedere con una simulazione, simulazione che, peraltro, l’INPS rende disponibile qui.
Per visualizzare l'intera discussione, completa di domanda e risposta, clicca qui.