Per intaccare e ridurre la trattenuta per pignoramento sulla pensione del marito debitore, l’importo dell’assegno di mantenimento al coniuge separato dovrebbe superare (e di molto) il 30% della pensione netta: cosa praticamente impossibile dal momento che la signora gode di una pensione di invalidità.

Insomma, solo se l’assegno alimentare stabilito eventualmente dal giudice a favore del coniuge invalido uguagliasse il 50% della pensione netta mensile dell’obbligato, e solo dopo un’azione esecutiva promossa dal coniuge beneficiario insoddisfatto, il successivo pignoramento giudiziale della pensione dell’obbligato azionato dai creditori non potrebbe aver luogo in base a quanto stabilito – tra l’altro – dall’ articolo 545 del codice di procedura civile, secondo il quale il pignoramento per il simultaneo concorso di debiti ordinari (banche, finanziarie, sentenze), esattoriali (debiti verso la Pubblica Amministrazione, ed alimentari (assegno di mantenimento al coniuge separato o divorziato e/o ai figli) non può estendersi oltre la metà dell’ammontare delle somme predette.

La buona notizia finalizzata a sdrammatizzare un pochino la sua situazione debitoria, è che molto probabilmente l’importo della trattenuta per pignoramento sulla pensione sarà minore di quella ipotizzata nel quesito posto, considerando che essa vale il 20% dell’importo netto della pensione eccedente il minimo vitale.

Il minimo vitale, ad oggi, è pari a circa 690 euro: in pratica per una pensione al netto degli oneri fiscali (IRPEF) di 1.400 euro circa, la quota pignorata sarà pari al 20% di (1.400 – 690) euro, cioè pari a soli 142 euro circa. Ciò anche se i creditori ordinari che azionassero il pignoramento fossero più di uno.

Concludendo, considerando le spese legali necessarie ad ottenere separazione e divorzio (anche in presenza di una accordo consensuale) e successivamente per intraprendere azione esecutiva di pignoramento nei confronti del coniuge obbligato al mantenimento, debitore inadempiente; la scarsa incidenza che tale separazione avrebbe sulla limitazione del pignoramento di creditori diversi dal coniuge beneficiario; nonché la sostenibilità dell’eventuale trattenuta per pignoramento della pensione percepita dal debitore inadempiente, il suggerimento è di lasciare le cose come stanno, al più mettendo in black list i numeri di telefono degli addetti al recupero crediti chiamanti: con un pizzico di pazienza, dopo un po’ di tempo, nessuno avrà più modo di disturbarla.

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