Sembra paradossale, ma sarebbe stato meglio non possedere quella piccola quota di casa materna: il capitale del debito residuo da rimborsare va raffrontato con il valore commerciale della quota indivisa che potrebbe essere ricavato attraverso una vendita all’asta.

Infatti, la procedura di pignoramento di una quota immobiliare indivisa di proprietà del debitore richiede un investimento in spese di giustizia e legali rilevante, che il creditore preferisce solitamente non anticipare a fronte di un esito incerto rispetto alle probabilità di soddisfazione del proprio credito; tuttavia se il debito residuo, gravato da interessi e spese, è capiente nella somma che è ragionevolmente presumibile potersi ricavare con l’espropriazione dell’immobile e l’assegnazione del ricavato pro quota, il creditore potrebbe anche essere tentato ad esperire azione esecutiva per recuperare quanto gli è ancora dovuto.

Beninteso, l’azione esecutiva potrebbe anche limitarsi alla semplice iscrizione di ipoteca sulla quota di proprietà immobiliare: ma, tutto dipende dalle grandezze in gioco.

Qualora, invece, la finanziaria ritenesse non procedere direttamente e cedesse il proprio credito ad una società di recupero, allora dovrà attendersi contatti da parte degli operatori spesso anche al limite del lecito. Su come difendersi e condurre eventualmente una trattativa per chiudere la posizione debitoria a saldo stralcio, le sarà utile consultare questa sezione e, magari, intervenire di nuovo nel forum a fronte di problematiche specifiche.

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