Recupero crediti per un finanziamento cointestato che non si è potuto rimborsare

Finanziamento e minacce da recupero crediti

Ho fatto un finanziamento per il valore di 30 mila euro, con mia moglie cointestataria del prestito, e hanno chiesto una ulteriore firma di mio padre a garanzia.

Ho pagato regolarmente i 415 euro poi ho perso il lavoro nel 2010 e sono iniziati i problemi non sapendo le varie procedure ho chiesto un rifinanziamento a rate piu piccole e loro sono scesi a 350 euro e hanno spedito una lettera a mio padre in cui dicevano che non avevano piu nulla a pretendere da lui

Adesso ho dovuto emigrare e vivo in romania ho continuato a pagare non ce la faccio a pagare 350 euro e mandavo 200 euro in italia

Volevo chiedervi

1) posso chiedere la sospensione per un anno io voglio pagarli ma magari avessi il tempo di riprendermi un po ?

2) possono pignorare i beni di mio padre (pensionato per malattia 400 euro al mese nulla tenente a parte la casa dove vive con mia madre casalinga) per la prima firma apposta nel contratto come da minacce della recupero crediti?

3) c'e un modo alternativo? Ripeto io voglio pagare ma non ho come fare adesso.

Società recupero crediti e finanziarie - Giocare sulla loro avidità

  1. chiedere è lecito, rispondere è cortesia. Io dubito che accettino la sua proposta di moratoria annuale;
  2. la casa di suo padre è, purtroppo, pignorabile. La pensione fino a circa 500 euro no. Si tratta del cosìddetto "minimo vitale";
  3. mi spiace, ma non vedo alternativa con coniuge coobbligato e genitore garante.

Può solo provare a tergiversare. Rassicuri il creditore sul fatto che le hanno offerto un lavoro ben remunerato, a tempo indeterminato, e che è sul punto di firmare il contratto. Suo padre, invece, potrebbe ereditare dal fratello che purtroppo è mal messo in salute. Insomma, la situazione economica sta per cambiare da così a così ...

Deve giocare sulla loro avidità; le società di recupero crediti e le finanziarie puntano a prendere il massimo senza spendere nulla. Per loro una soluzione stragiudiziale è sempre da preferire.  Quindi massima disponibilità ed abilità nel rassicurare il creditore che, se ha un attimo di pazienza, potrà ottenere il rimborso totale senza rimetterci tempo e denari in spese legali. Mai dare solo il sospetto che all'orizzonte "non c'è trippa per gatti".

Con una relazione positiva sull'imminente possibilità di rientro dall'esposizione debitoria, la finanziaria potrebbe anche decidere di vendere il credito ottenendone un prezzo conveniente. La cessione giocherebbe a suo favore sotto l'aspetto dilatorio.

25 Ottobre 2012 · Piero Ciottoli