Prestiti » Alle donne non li concedono: vi spieghiamo i motivi
In Italia, le donne italiane ad ottenere prestiti e ancora oggi possono essere considerate gli elementi economicamente fragili del sistema. Lo rileva un recente studio, che ha analizzato i dati forniti dalla Banca d'Italia sui bilanci delle famiglie italiane nel 2012.
La ricerca ha analizzato, in particolare, la condizione finanziaria ed economica delle donne italiane sotto i 65 anni a capo di un nucleo familiare, per capire quali differenze vi siano con quelli guidati da uomini.
Dallo studio è così emerso che le donne italiane, pur essendo in media più istruite degli uomini, guadagnano meno e tendono a non avere beni immobil, facendo affidamento maggiormente su liquidità che deriva da prestiti di parenti e amici quanto si trovano in situazioni di necessità.
Le donne alla guida di una famiglia, cioè, dimostrano in media una ricchezza inferiore di circa 40 mila euro a quella media degli uomini, con una riduzione maggiore che si è imposta negli anni della crisi economica.
Anche il reddito delle famiglie rosa è inferiore e di conseguenza la capacità di acquisto e la propensione al consumo.
Gli acquisti durevoli del gentil sesso sono ridotti, ragione per cui è ridotta anche la loro richiesta di prestiti e mutui, due prodotti bancari che vengono sostituiti da altre strategie.
I nuclei familiari rosa infatti non chiedono prestiti per auto e case, ma vivono per lo più in affitto e comunque tendono a rimandare le spese importanti a tempi più propizi.