Pignoramento del quinto per carte di credito e finanziamenti impagati

Finanziamenti, carte revolving impagate e possibile pignoramento

Lavoratore dipendente da 20 anni e per motivi diversi ho fatto 4 finanziamenti e acceso a 2 carte di credito revolving, di cui sto pagando 3 finanziamenti e una carta di credito.

Non ho pagato una rata di un finanziamento e una rata di una carta di credito. Causa motivi di salute penso di non riuscire a pagare più nulla.

Nel frattempo la società finanziaria alla quale non ho pagato una rata mi ha minacciato di azione legale e successivo pignoramento di un quinto dello stipendio.

alcuni miei amici mi hanno consigliato di non pagare più nulla?

Le mie domande sono:
1. non pago più nulla, mi pignorano un quinto dello stipendio, la prima finanziaria che arriva e poi esaurita la prima,le altre si accodano?
2.propongo un concordato a saldo e stralcio a tutte (tramite avvocato) chissà cosa mi costa l'avvocato? ma se una finanziaria non accetta scatta sempre la trattenuta del quinto?
3.ho il TFR in maturazione (ma andrò in pensione tra 20 anni), mi possono bloccare il tfr per un quinto? ma penso a scadenza??
4.un mio amico mi ha parlato di un decreto legge per ESDEBITAMENTO (concordato stragiudiziale?)
5. mia situazione:
stipendio netto 1.300 € mese,auto con valore stimato di 3.000 €,abito in una ca-
sa d'affitto,il mio c/c è sempre a saldo quasi zero,non ho proprietà,sono single,.

In casa ho le solite cose: cucina, letto, televisione, personal computer (penso non pignorabili).

NB non so più cosa fare,anche se sono stipendiato,non vorrei finire a fare il ....
chiaramente l'affitto, luce, metano, rifiuti li devo pagare per un totale di 600 € mese.

Come uscire dal sovraindebitamento ed i vari scenari a breve di pignoramento

Di seguito le risposte alle sue domande: abbiamo ordinato numericamente ciascuna risposta attribuendo lo stesso numero della corrispondente domanda.

  1. sì;
  2. per omologare l'accordo occorre che il 70% dell'esposizione debitoria sia riconducibile a creditori che vi hanno aderito;
  3. appena ci saranno le condizioni (licenziamento, dimissioni, pensione). Per il semplice fatto che, come sappiamo, il nostro TFR è finanziamento per l'azienda ed il datore di lavoro non è propenso a cederne un quinto al primo che ne fa richiesta;
  4. per ora vige l'esdebitazione di cui al punto 2. Forse, fra qualche tempo (ma ci credo poco) verrà approvata una legge con condizioni meno restrittive per l'esdebitazione (infatti, ottenere l'assenso del 70% dei creditori ad accontentarsi è impresa improba);
  5. in previsione di un pignoramento del quinto dello stipendio il suggerimento è fare cessione del quinto, prestiti delega e separazione legale con assegno di mantenimento. Così si riduce la capienza.

21 Agosto 2014 · Genny Manfredi