Pignoramento della prima casa » Facciamo chiarezza

Pignoramento della prima casa » Facciamo chiarezza

In tema di pignoramento immobiliare, ultimamente, i debitori italiani stanno facendo un po' di confusione. Dopo gli ultimi sviluppi normativi, infatti, molti si chiedono se sia stata disposta la cosiddetta impignorabilità della prima casa, oppure no. Obiettivo dell'articolo è chiarire al lettore questo aspetto.

Pignoramento della prima casa - limiti per quello avviato da Equitalia

Nel giugno del 2013, è stato approvato il cosiddetto Decreto del Fare (decreto legge numero 69/2013), che stabilisce, all'articolo 52, il divieto di espropriare gli immobili quando:

Se il debitore è proprietario di più unità immobiliari o anche di una sola, di lusso o classificata catastalmente nelle categorie A/8 o A/9, per poter avviare l'espropriazione il debito deve superare i 120 mila euro e devono essere trascorsi almeno sei mesi dall'iscrizione dell'ipoteca.

Pignoramento della prima casa - nessun limite per quello avviato da privati banche e finanziarie

Nell'ipotesi, invece, in cui il creditore sia un privato, una società o un istituto di credito, nessun limite, ai fini del pignoramento immobiliare, è previsto dal nostro ordinamento giuridico.

Ovviamente, ai fini di evitare l’espropriazione, è possibile chiedere, ai sensi dell'articolo 495 codice di procedura civile, prima che sia disposta la vendita della casa, di sostituire alle cose o ai crediti pignorati una somma di denaro pari all'importo dovuto al creditore pignorante e ai creditori eventualmente intervenuti, comprensivo di capitale, interessi e spese.

Per fare ciò, è possibile depositare un’apposita istanza presso la Cancelleria del Tribunale competente, unitamente ad una somma di denaro non inferiore ad un quinto dell'importo del credito per cui è stato eseguito il pignoramento (e dei crediti dei creditori intervenuti), dedotti i versamenti effettuati di cui deve essere data prova documentale.

17 Aprile 2014 · Andrea Ricciardi