Pignoramento del quinto stipendio dove esiste una cessione volontaria

Pignoramento 20% del mio stipendio con cessione già in corso

Vogliono effettuare il pignoramento del quinto del mio stipendio. Anzi lo stanno già facendo (gennaio sarebbe il terzo mese) per un finanziamento che non sono riuscito a più a pagare per problemi familiari..

Attualmente la mia situazione è questa: guadagno circa 1000 euro al mese e mia moglie 1500 ho già una cessione in corso che sto pagando che bisogna sottrarla dai 1000 euro) quindi il netto che io andrei a prendere senza la seconda cessione è di 823 euro mensili.

Attualmente sto pagando altre insolvenze nel frattempo con lo stipendio di mia moglie sto rientrando in banca con le rate del mutuo insolute e quindi gli lasciamo tutti i mesi 1000 euro giuste.Vorrei far presente che ho ancora delle insolvenze con altre finanziare, equitalia e multe varie che attualmente si fanno sentire solo con telefonate e raccomandate.

Quindi dopo i 187 della prima mia cessione che ho fatto io con una finanziaria 2 anni fa più 189 che si stanno prendendo ora fanno 376 e a me rimarrebbero circa 625 euri più i 500 di mia moglie per un totale 1125 circa per campare, ah ho anche 2 bambini una di 10 e l altra di 14 la mia domanda è questa ce qualche legge italiana che vieta di trattenermi la seconda cessione può aspettare questo creditore che finisco di pagare insolvenza in banca (che avrei fino a maggio)e poi poter cominciare con lui.

Cessione volontaria e pignoramento

La cessione volontaria del quinto non è un pignoramento.

Se sua moglie è garante o coobbligata, si tratta semplicemente di un altra debitrice con un altro stipendio pignorabile. Non può cumulare numero e tipologia di pignoramento nell'ambito del nucleo familiare.

La legge dispone e regola il pignoramento dello stipendio del singolo debitore, non del nucleo familiare al quale egli appartiene.

E quindi analizziamo il singolo stipendio. Se lei percepisce al netto 1000 euro e 200 sono stati ceduti, le possono pignorare solo altri 300 euro.

Se duecento euro sono stati pignorati da una finanziaria, altri creditori come banche, finanziarie e privati dovranno attendere che sia stato rimborsato il primo debito. Poi toccherà a loro. Questo è un pignoramento per crediti ordinari.

Se però si fa avanti Equitalia, può pignorare anche i 100 euro di capienza rimasta. Questo perchè i crediti di Equitalia sono crediti detti speciali.

La legge prevede che si possa pignorare un quinto dello stipendio per crediti ordinari ed un quinto per crediti speciali. Ma, prevede pure che la somma dei pignoramenti per crediti speciali, crediti ordinari e cessioni già in corso non possano superare la metà dello stipendio.

Per sua moglie stesso ragionamento, indipendente dai pignoramenti di stipendio eventualmente subiti dal marito.

Ma come si procede per fare in modo che le regole vengano rispettate?

Nel caso di crediti ordinari, bisogna opporsi al ricorso per decreto ingiuntivo del creditore e stare attenti, perchè spesso il giudice si distrae e non controlla la preesistenza di altri pignoramenti ordinari o cessioni del quinto. Specie se il datore di lavoro (terzo pignorato) non si presenta per riferire sulla situazione debitoria del proprio dipendente. In quella sede, inoltre, si può raccontare al giudice di altre rate da pagare, mutui, figli, malattie e lutti. Magari ne tiene conto e decide per un pignoramento minore del 20% (il quinto è un massimo, l'entità effettiva della quota pignorata è a discrezione del giudice).

Nel caso di crediti speciali ugualmente bisogna stare in campana. Ma qui, non si passa dal giudice ordinario e la cosa è un tantino più complessa. E' Equitalia che chiede direttamente i soldi al datore di lavoro nella misura di un quinto. Ed allora, per rimediare, bisogna ricorrere eventualmente al giudice delle esecuzioni per lamentarsi di qualche "regoletta" di legge che è stata violata.

5 Gennaio 2012 · Ornella De Bellis