Phishing: subisce una truffa online » Poste italiane deve risarcirlo

Truffe online: Poste Italiane obbligata a risarcire un uomo raggirato con la famigerata operazione del phishing sul web. Ottenuto dal giudice di Pace il rimborso dell'intero importo sottrattogli: una decisione univoca e di grande importanze nel nostro Paese.

Siamo alle solite: con una pagina del tutto simile a quella del noto brand di Poste italiane gli avevano carpito il numero della carta di credito e la password prelevando, dal suo conto, in tre tranche, 1322 euro.

Una volta sporta denuncia e tentato di conciliare con l'azienda postale, dopo aver ricevuto il rifiuto di quest'ultima, l'uomo si rivolge al giudice di pace.

Qui, i legali di poste italiane avevano sostenuto che le frodi informatiche non sono considerate risarcibili, dato che i loro servizi online sono realizzati con sistemi di protezione che rispettano elevati standard di sicurezza, e deve, perciò, essere cura di chi utilizza strumenti informatici adottare tutte le cautele necessarie per garantire la riservatezza dei propri dati.

Per il giudice di Pace meneghino, invece, la tesi di Poste italiane appare infondata, in quanto si tratta di mere affermazioni prive di riscontro.

Così, obbliga Poste Italiane a corrispondergli l'intero ammontare del furto, oltre agli interessi legali dal giorno della domanda al saldo, e al pagamento di spese e competenze: altri 957 euro.

Per il giudice, infatti, nonostante il truffato non avesse provato di aver custodito con diligenza i codici d'accesso al proprio conto, risulta non contestato che i prelievi sono stati effettuati dal truffatore.

Una storia a lieto fine, quindi, per chi, caduto nella più classica delle frodi che girano sul web, è riuscito ad ottenere un risarcimento proprio dall'azienda postale: cosa mai successa.

Questa sentenza, anche se appartentente ancora al primo grado di giudizio, è di fondamentale importanza perché finalmente è stato riconosciuto che l'onere della prova è a carico del proprietario del sito e i rischi per la violazione di un sito, insomma, sono a carico di chi lo ha fatto e ha scelto il sistema di sicurezza.

Un ottimo punto di partenza.

7 Novembre 2013 · Giovanni Napoletano