Multe new age » Dopo le segnalazioni via twitter, arrivano quelle in video

Multe new age » Dopo le segnalazioni via twitter, arrivano quelle in video

Dopo le recenti sanzioni, comminate dopo le segnalazioni degli utenti via Twitter, la Polizia Municipale stava discutendo sulla possibilità di elevare le multe tramite video. Ma i funzionari frenano: i verbali sarebbero senza valore.

È stato proprio al passaggio di Ignazio Marino davanti agli schermi, durante la visita del sindaco alla centrale operativa della polizia municipale per gli auguri di fine anno, che qualcuno ha ipotizzato di poter fare le multe tirando giù, dalle riprese televisive delle telecamere che controllano la fluidità del traffico in città, i numeri di targa delle auto parcheggiate in divieto.

Una soluzione, quella delle video-multe, che il Comandante dei Vigili Urbani Clemente aveva promesso pochi giorni dopo la sua nomina. E sembra che l’idea sia piaciuta subito al Sindaco capitolino.

Tanto che al termine della visita, un alto ufficiale ha invitato gli agenti presenti a cominciare con le sanzioni on line, vista anche la propensione del comandante per le nuove tecnologie e il gradimento del primo cittadino. E così, le multe con segnalazioni via Twitter inviate dai cittadini, come aveva voluto Clemente, innescando non poche polemiche, sono solo il primo passo verso una nuova visione del lavoro del vigile urbano.

A fare da guastafeste, però, ci ha pensato un sottufficiale che ha replicato ai dirigenti che la cosa non si poteva fare. O almeno, non in quel modo.

Le telecamere per la fluidificazione del traffico, da cui sono state prese le targhe delle auto in divieto di sosta, non registrano. Se le multe venissero spedite ai rispettivi verbalizzati, aprirebbero un fronte giuridico importante, con il rischio di una raffica di ricorsi praticamente vinti.

Sulla multa infatti dovrebbe essere riportato il nome di chi ha verbalizzato e il luogo, la centrale operativa. Spetta sempre all'amministrazione, però, l’onere della prova, in questo caso il filmato, che purtroppo non esiste.

L’altra opzione è di fare finta che il vigile fosse sul posto, omettendo di scrivere che si tratta di una multa fatta a video, ma ovviamente è impraticabile e scorretta, e poi nessuno dichiarerebbe il falso rischiando di essere incriminato.

Così le multe sono finite chiuse a chiave. Che dire, meglio così. Speriamo ci restino a lungo.

8 Gennaio 2014 · Patrizio Oliva