Multe selvagge » Manuale di sopravvivenza per l’automobilista

Vi presentiamo un manuale di sopravvivenza per le multe selvagge: suggerimenti utili al cittadino, trasgressore o meno, sempre più costretto a circolare tra semafori furbi e scritte invisibili.

I cittadini multati, perseguitati, ingiustamente munti.

Gli stessi che aspettano la sentenza sui furbetti del semaforino, quelli che a Segrate (Milano) taroccavano i tempi di attesa agli incroci, avranno certamente incorniciato la requisitoria del pm Alfredo Robledo contro politici, funzionari e imprenditori uniti in un cartello truffaldino: usare il cittadino come pollo da spennare per arricchimenti personali, con un’inequivocabile volontà dell'amministrazione comunale di arricchirsi.

Se non l’hanno fatto possono appuntarsi solo le parole che danno conferma a una sensazione diffusa: fare cassa.

Attorno alle multe, doverosamente date a chi infrange le regole, c’è anche l’esempio negativo di uno Stato che, per qualche euro in più, diventa un nemico: della buona fede, del buon senso, della buona amministrazione.

In tempi di fiducia vacillante la questione delle multe non è laterale: indica un rapporto alterato tra istituzioni e cittadini, alimentato da rancori e paradossi burocratici.

Pagare due volte una semplice infrazione per il versamento fatto in ritardo, per esempio, fa parte dell'atteggiamento punitivo che da tempo accompagna il rapporto tra automobilisti, vigili e Comuni.

Una volta bastavano gli interessi di mora, adesso si va di raddoppio in raddoppio.

Oppure: veder triplicato l’importo di una multa per non aver letto quel che sta scritto a caratteri invisibili sul retro di un normale bollettino, e cioè presentarsi al comando per verificare chi ha effettivamente lasciato l’auto in sosta vietata, appare come una pura e semplice vessazione: potrebbe essere corretta, con una formula un po’ meno sleale per il cittadino che comunque ha già pagato la normale contravvenzione.

È doveroso fare tutto il possibile per ridurre l’indisciplina sulle strade e sono sempre troppi gli automobilisti che violano le norme.

Ma servono anche lealtà e semplificazioni burocratiche.

C’è un famelico assalto dei Comuni alle tasche dell'utente, ma c’è anche un’Italia che si sente inutilmente vessata: non fa il gesto dell'ombrello come Maradona, chiede solo di distinguere tra furbi e legalitari e di non essere riserva di caccia.

E i vigili? Le direttive sulle multe sono diventate politiche: loro eseguono.

Fanno quel che i superiori dicono di fare. Fare cassa.

Se certe multe, triplicate a causa di una scritta che bisogna cercare con la lente, avessero un avviso stampigliato come si fa con le sigarette il cittadino sarebbe correttamente avvertito e le sue tasche ne avrebbero un beneficio.

Ma i Comuni incasserebbero di meno.

Chi governa deve scegliere da che parte stare. Se va avanti a stare dalla parte della cassa, ed è sleale, rischia di perdere il cittadino.

21 Novembre 2013 · Carla Benvenuto