Michael Jackson e il pianto delle prefiche

"Quello di Michael Jackson è un corpo stroncato dagli abusi del benessere, un corpo deformato e violato dagli eccessi della contemporaneità, un corpo sacrificato sugli altari della solitudine e dell'apparenza. In quel corpo, anzitempo invecchiato, di chi ha invano inseguito l’eterna giovinezza, in quel corpo insozzato dal vizio della  pedofilia, parla la Tragedia. La Tragedia di un’America e di un Occidente che dei corpi sanno tutto, e non possono tuttavia salvarli; come non possono salvare l’anima, di cui non sanno nulla.

"

Ed affiora nel web il gregge piangente che tutto perdona ai suoi divi, anche la nefandezza della pedofilia. E che da gregge è disposto a giustificare, con la penosa e ridicola storiella della vitiligine, il maniacale capriccio di uno psicopatico determinato a voler comprare una pelle bianca, a qualsiasi costo. Come se per nascondere la vitiligine fosse stato necessario farsi applicare quel bel nasino all'insù...

La verità è questa: Michael Jackson è un simbolo, ma il simbolo del peggiore edonismo di cui possa essere capace la natura umana. Michael Jackson è la testimonianza di come il successo e la ricchezza possano corrompere un'anima e condurre una mente alla follia ed alla paranoia.  Senza il suo nefasto esempio, questo mondo sarà sicuramente un posto migliore.


27 Giugno 2009 · Patrizio Oliva





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