Il piccolo prestito dell’INPDAP per i dipendenti pubblici
Attenzione » il contenuto dell'articolo è poco significativo oppure è stato oggetto di revisioni normative e/o aggiornamenti giurisprudenziali successivi alla pubblicazione e, pertanto, le informazioni in esso contenute potrebbero risultare non corrette o non attuali.
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Cosa fornisce la prestazione
Una somma in denaro per rispondere a improvvise e urgenti necessità dell'iscritto alla Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali.
I prestiti vengono concessi nei limiti delle disponibilità di bilancio previste annualmente.
A chi si rivolge
Ai dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali.
Rimborso
I prestiti devono essere rimborsati in 12, 24, 36 rate, costituite da una quota interessi e da una quota capitale.
Come si ottiene
Le domande, redatte sugli appositi modelli forniti dall'Istituto (consulta la sezione modulistica), devono essere presentate al competente Ufficio provinciale o territoriale dell'INPDAP, per il tramite dell'Amministrazione di appartenenza, se il richiedente è un iscritto in servizio, ovvero direttamente se il richiedente è un iscritto pensionato.
Non occorre alcuna documentazione di spesa, nè produrre motivazioni, nè presentare certificato medico.
Importi
- per i prestiti annuali si può chiedere un importo pari ad una mensilità media netta di stipendio o di pensione da restituire in 12 rate mensili. Nel caso in cui il richiedente non abbia altre trattenute in corso per cessioni del quinto dello stipendio o della pensione può chiedere una somma fino a due mensilità, fermo restando, per i pensionati, il limite del quinto cedibile;
- per i prestiti biennali si può chiedere un importo pari a due mensilità medie nette di stipendio o di pensione da restituire in 24 rate mensili. Nel caso in cui il richiedente non abbia altre trattenute in corso per cessioni del quinto dello stipendio può chiedere una somma fino a quattro mensilità, fermo restando, per i pensionati, il limite del quinto cedibile;
- per i prestiti triennali si può chiedere un importo pari a tre mensilità medie nette di stipendio o di pensione da restituire in 36 rate mensili. Nel caso in cui il richiedente non abbia altre trattenute in corso per cessioni del quinto dello stipendio può chiedere una somma fino a sei mensilità, fermo restando, per i pensionati, il limite del quinto cedibile. L’importo massimo erogabile per il piccolo prestito triennale è di euro 8.000,00.
Sull’importo lordo della prestazione si applicano un tasso di interesse, un’aliquota per spese di amministrazione e una per fondo rischi, secondo i seguenti valori:
- tasso di interesse nominale annuo: 4,25%
- spese di amministrazione: 0,50%
- premio fondo rischi: vedi la tabella nell’ultima pagina del regolamento
È utile sapere
Il pagamento della prestazione avviene o in contanti presso la banca cassiera dell'Istituto o con accredito sul c/c postale o bancario indicato dal richiedente.
Nel caso in cui il richiedente abbia in corso di ammortamento un prestito pluriennale diretto o garantito, il piccolo prestito annuale non potrà superare la singola mensilità, il biennale le due mensilità, il triennale le tre mensilità. La prima rata di ammortamento viene trattenuta a decorrere dal secondo mese successivo a quello in cui viene effettuata l»erogazione della somma.
È possibile il rinnovo del piccolo prestito dopo che sia trascorso il periodo minimo di ammortamento, rispettivamente di:
- 6 mesi per i prestiti annuali;
- 12 mesi per i prestiti biennali;
- 18 mesi per i prestiti triennali.
In caso di morte del mutuatario o sopravvenuta invalidità assoluta o permanente del dipendente, contratta in servizio e/o per causa di servizio, non si procede al recupero del debito rimanente.
Nel caso il dipendente passi alle dipendenze di diversa Amministrazione, l’Ufficio che ha provveduto alle ritenute mensili comunicherà al nuovo, ai fini della prosecuzione della ritenuta mensile, i dati del prestito, il conto delle ritenute eseguite e dei versamenti effettuati all'INPDAP.