I prestiti facili, l’insolvenza all’italiana

Sono i prestiti facili la frontiera dell'insolvenza 'all'italiana'. E se i mutui subprime, quelli concessi a debitori a rischio, sono un fenomeno prevalentemente americano, in Italia il rischio è quello di un'overdose da credito 'a buon mercato'. Gli Stati Uniti, in sostanza, possono essere lontani oppure vicinissimi. Dipende dai punti di vista. Oltreoceano il crollo del settore immobiliare innesca una crisi finanziaria globale, in Italia l'illusione dell'acquisto facile rischia di portare le famiglie alla bancarotta.

Una simulazione dell'ADNKRONOS dimostra come sia facile indebitarsi, on line, in poche ore. Con una sola busta paga, inoltrate simultaneamente le richieste a tre finanziarie e dichiarata l'esistenza di altri finanziamenti, è stata ottenuta l'autorizzazione a tre prestiti per una vacanza, l'acquisto di un auto e la ristrutturazione di una casa. Rispettivamente, 10.000 euro in 48 rate da 254 euro, 20.000 euro in 84 rate da 292, 30.000 euro in 84 rate da 437. In totale, fanno 60.000 euro con una rata mensile complessiva di 983 euro e 13.437 euro di interessi. Considerando che la busta paga prevede 1.600 euro nette, il fallimento sembra assicurato.

Anche se gli slogan sono spesso equivoci, 'poche domande tante risposte', 'prestito alla velocità della luce', 'soddisfatti senza alcuna garanzia', non c'è nulla di illegale. Almeno per le finanziarie prese in esame che sono tutte iscritte all'Ufficio Italiano Cambi e quasi tutte associate all'Assofin, l'associazione di categoria. Spesso, però, il crack finanziario 'domestico' può essere dietro l'angolo. Il problema è che, con il credito al consumo che continua a far registrare incrementi a doppia cifra, +17,12% sul 2003 con un tasso di indebitamento degli italiani salito in fretta al 48% quando era solo al 25% nel 1996, l'offerta di prestiti personali si è moltiplicata a dismisura. Fino a consentire in poche ore di indebitarsi fino al collo e, in alcuni casi, senza dover fornire troppe garanzia di tenuta finanziaria nel tempo.

Basta avere una busta paga, ma sono previste anche formule per chi non può dimostrare il proprio reddito, per sottoscrivere diversi finanziamenti e ritrovarsi, nel giro di pochi mesi, con un sovraccarico di rate. Un'ipotesi, peraltro, che le stesse finanziarie tendono a minimizzare. Massima libertà per il cliente: può saltare una rata, modificarne l'importo, variare la durata del prestito, ma anche estinguere anticipatamente senza pagare alcuna penale. Condizioni tanto invitanti quanto pericolose.

Il problema principale è che diverse finanziarie consentono il finanziamento anche a chi ne ha uno già in essere. Da qui all'insolvenza, poi, il passo può essere breve. Anche perché non è poi così semplice come sembra valutare correttamente il tasso di interesse effettivo del finanziamento: l'utente si deve confrontare con il Tan, il tasso annuale, e il Taeg, il tasso annuo effettivo globale. E' il secondo quello determinante, anche se spesso è relegato in calce alle offerte, in un carattere più piccolo, dietro un asterisco. Il Taeg infatti misura quanto incidono tutta una serie di oneri, che di solito sono presenti, tipo le spese di istruttoria della pratica per il finanziamento, spese di assicurazione e garanzia, spese di riscossione delle rate.

10 Novembre 2007 · Antonio Scognamiglio





Se il post ti è sembrato interessante, condividilo con il tuo account Facebook

condividi su FB

    

Seguici su Facebook

seguici accedendo alla pagina Facebook di indebitati.it

Seguici iscrivendoti alla newsletter

iscriviti alla newsletter del sito indebitati.it




Fai in modo che lo staff possa continuare ad offrire consulenze gratuite. Dona!