Guida in stato di ebbrezza? » Chiamare il proprio avvocato sul posto non sempre può essere utile

Guida in stato di ebbrezza: lo trovano positivo all'alcol test e chiama il suo avvocato ma...è ubriaco anche lui.

La polizia stradale, impegnata nel controllo del territorio intorno a Cosenza, stava effettuando gli alcoltest ai posti di blocco durante un weekend di ordinaria follia, ma di certo non si aspettava di trovarsi di fronte ad uno spettacolo del genere.

Quanto successo, infatti, ha del clamoroso e del comico.

Un uomo, fermato in auto, visibilmente su di giri, era stato sottoposto all'alcoltest per verificare se stesse procedendo a guida in stato di ebbrezza.

L'etilometro, senza lasciare spazio ad equivoci, aveva evidenziato, infatti, un tasso alcolemico di 2,2 g/litro, decisamente più del limite massimo consentito dalla legge (0,50).

L'automobilista, evidentemente ben informato sugli ultimi aggiornamenti in materia di guida in stato di ebbrezza, trattenuto dalla polizia, ha deciso di chiamare il proprio avvocato.

Il trasgressore, indubbiamente, sapeva che se, in caso di alcol test per sospetta guida in stato di ebbrezza, la polizia dimentica di avvertire l'automobilista della facoltà di farsi assistere, nell'immediatezza, da un legale di fiducia, la prova dell'etilometro è nulla.

Ma ciò che succede dopo ha dell'incredibile.

Il legale arriva sul posto dopo pochi minuti e, visibilmente alterato, inizia una sorta di arringa agli agenti, richiamando ad una serie di dettami giuridici: così, i funzionari della polizia stradale, insospettiti, decidono di sottoporre anche lui all'etilometro.

Il risultato? Positivo. Anzi più che positivo: anche il legale aveva bevuto qualche bicchiere di troppo in quanto l'alcoltest faceva registrare un tasso alcolemico di 0,90 g/l.

Conclusione: scatta la sanzione anche per lui con tanto di ritiro di patente.

Nel frattempo, automobilista ed avvocato hanno continuato a rendere la situazione ancora più tragicomica, inscenando un litigio degno di un film di Carlo Vanzina.

10 Dicembre 2014 · Patrizio Oliva