Controllate che il dentista o l’igienista indossino guanti sterili nuovi e vi forniscano bicchieri e boccagli aspira saliva monouso quando vi sottoponete a cure dentarie, perché qui si rischia il riuso

Con l'ordinanza 4168/2018, i giudici della Corte di cassazione hanno dichiarato legittimo l'accertamento effettuato dall'Agenzia delle entrate e fondato sulla circostanza che, per il contribuente, era stata evidenziata una forte discrepanza tra l'entità del materiale di consumo utilizzato nell'esercizio della propria attività professionale di odontoiatra, indicativo di un correlativo numero di interventi sui pazienti, ed i ricavi denunciati nella dichiarazione sottoposta a rettifica.

I giudici della Corte di cassazione hanno ritenuto che l'Amministrazione fiscale avesse legittimamente e coerentemente ricostruito il maggior reddito sulla base della quantità dei materiali usa e getta normalmente utilizzati nell'esecuzione delle singole prestazioni odontoiatriche (guanti sterili, bicchieri e boccagli aspira saliva monouso, tovaglioli) così come risultanti dalla documentazione esaminata e che, tenuto conto delle normali dispersioni, avesse, correttamente, proceduto alla determinazione dei correlativi ricavi.

In particolare, è stato ribadito il principio secondo il quale, ai fini della ricostruzione del reddito, l'Ufficio può procedere ad accertamento analitico induttivo, ai sensi dell'articolo 39 del DPR 600/1973, con la verifica del consumo dei guanti monouso utilizzati dal contribuente nella sua attività di odontoiatra, dal momento che esiste una correlazione tra il materiale di consumo utilizzato e gli interventi sui pazienti.

26 Febbraio 2018 · Giorgio Valli