Veicoli regolarmente assicurati vengono sequestrati perché consultando il portale dell’automobilista risultano sprovvisti di RC auto – La banca dati delle coperture assicurative è per ora solo un flop
Nel caso di stipula di contratti di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, la trasmissione del certificato di assicurazione può avvenire anche tramite posta elettronica e l’assicurato deve procedere in proprio alla stampa del certificato che deve essere conservato nel veicolo.
Secondo l'IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle ASSicurazioni) il controllo del certificato di assicurazione conservato nel veicolo, e non la consultazione della banca dati presso il portale dell'automobilista a partire dal numero di targa, dovrebbe costituire il punto di partenza delle verifiche finalizzate ad accertare l’esistenza di una valida copertura assicurativa.
Infatti, la banca dati delle coperture assicurative, alimentata da parte delle imprese di assicurazione, non è al momento aggiornata come dovrebbe.
Per questo motivo l'IVASS, allo scopo di evitare inutili contenziosi agli automobilisti, suggerisce di articolare i controlli degli agenti di polizia partendo dalla classica verifica della documentazione (certificato di assicurazione) che deve essere disponibile a bordo del veicolo e che il conducente deve fornire, come previsto dalla legge.
Qualora la documentazione esibita non fosse suffragata dalla corrispondente annotazione presente nel portale dell’Automobilista, prima di procedere al sequestro del veicolo bisognerebbe invitare il conducente del veicolo a fornire prova dell’esistenza della polizza. Solo all’esito della verifica presso la Compagnia intestataria del contratto esibito, si dovrebbe procedere al sequestro del veicolo ove non risulti coperto da assicurazione.