Fideiussione e anomalie di un recupero crediti

Fideiussione di una madre per prestito di un figlio

Un mio fratello ha contratto un prestito con un istituto di credito nel 2007 e dopo un pò ha interrotto i pagamenti delle rate.

Dopo l'interruzione del pagamento, mia madre è stata tempestata di telefonate minacciose da parte dell'istituto di credito, con le quali gli dicevano che "essendo garante di questo prestito contratto da mio fratello se non pagava gli pignoravano la casa e si prendevano i soldi dalla pensione".

Mia madre donna anziana e non erudita, totalmente sconosciuta ai fatti, è andata in panico mettendomi a conoscenza dei fatti.

Inizialmente gli ho detto di non rispondere più al telefono e lasciar perdere. Per un pò di tempo l'hanno lasciata in pace, ma proprio in questo periodo ha ricevuto una raccomandata da un agenzia di recupero crediti con la quale quest'ultima, essendo stata incaricata dall'istituto di credito, intimava il pagamento ai diretti interessati mettendo a conoscenza che mia madre è garante del prestito.

A questo punto mi sono attivato ed ho scritto all'agenzia di recupero crediti ed ho chiesto copia degli atti amministrativi dai quali si evince che mia madre è garante.

Mi hanno mandato copia di questi documenti nei quali ho riscontrato alcune anomalie: firme probabilmente contraffatte; documenti di garanzia obsoleti rispetto alla data del contratto di fideiussione (contratto fatto a set 2007 con un cud dell'anno 2005 e due cedolini pensione uno di luglio 2005 e l'altro di aprile 2006). non so come hanno reperito tali documenti, ma suppongo che all'insaputa di mia madre, mio fratello e qualche impiegato maldestro abbiano architettato qualcosa di losco.

Credo che un contratto di fideiussione dovrebbe essere sostenuto da fonti di reddito certe e soprattutto recenti (ultime buste paga e ultimo cud), e che al garante dovrebbe essere rilasciata copia di ciò che ha firmato. Inoltre la banca dovrebbe mettere a conoscenza il fideiussore, con informazioni di rito, su eventuali mancanze commesse dal debitore... invece mia mamma non ha mai avuto questi documenti, non ha mai ricevuto informazioni scritte ed è totalmente estranea ai fatti.

La domanda è questa: come posso risolvere la questione? vorrei che giustamente perseguitassero il debitore affinchè paghi il suo debito, ma lasciassero in pace una donna che a stento riesce a campare.

Il contratto di fideiussione stipulato con la banca a garanzia del debitore contiene quasi sempre clausole vessatorie

Il contratto di fideiussione stipulato con la banca a garanzia del debitore contiene quasi sempre clausole vessatorie, delle quali ci preoccupiamo purtroppo (lo scrivo non per fare la morale, ma per esperienza diretta di cui sono stata io per prima vittima) solo quando "i buoi sono scappati dalla stalla".

Fra queste clausole le più ricorrenti, e quelle che in questa sede assumono particolare rilevanza, sono:

  1. il non riconoscimento del beneficio di escussione, con il quale la banca può effettuare riscossione coattiva nei confronti del garante, senza nemmeno tentare di promuovere azioni esecutive a carico del debitore principale;
  2. l'obbligo, in capo al garante, di assumere periodicamente informazioni sullo stato dei pagamenti effettuati dal debitore garantito.

I dubbi sull'autenticità e sulla congruenza della documentazione presentata così come sulla scarsa trasparenza relativa alla costituzione delle garanzie da parte della banca, possono essere invocati solo dopo aver presentato regolare denuncia contro "ignoti". Con il rischio evidente che l'Autorità Giudiziaria accerti che fra questi ignoti, oltre al funzionario della banca, c'è anche suo fratello.

Fatta questa premessa, la banca può adire il giudice per far valere i propri diritti, ma non può unilateralmente stabilire un canale telefonico con il garante del debito insoluto.

Anche per porre fine a questo tipo di comportamento, non c'è che un modo: presentare un dettagliato esposto alle forze dell'ordine, finalizzato a fare in modo che la banca non persista nelle molestie verso sua madre.

3 Ottobre 2012 · Annapaola Ferri