Equitalia: riscossione illegittima? » Ecco quando e come chiedere il risarcimento danni sia patrimoniali che morali

Riscossione illegittima da parte di Equitalia: danni patrimoniali e morali? Ecco come e quando rivolgersi al giudice per ottenere il risarcimento dei danni.

Il contribuente che subisce dei danni a seguito dell’esecuzione forzata illegittima può chiedere il risarcimento a Equitalia: questo è un diritto riconosciuto dalla legge nelle ipotesi di comportamenti scorretti tenuti dall'agente della riscossione nella fase esecutiva, qualunque essa sia.

Parliamo, dunque, di pignoramento mobiliare, immobiliare, presso terzi, iscrizione di fermo amministrativo ed altro.

Nell'ottica di un risarcimento danni, la richiesta deve essere presentata dinanzi al giudice competente quando l’esecuzione forzata è già compiuta ed, inoltre, il contribuente non deve aver già beneficiato della sospensione dell’esecuzione.

Ricordiamo che il giudice competente è sempre il giudice ordinario (Tribunale o Giudice di Pace), anche quando si tratta di esecuzioni relative a pretese fiscali.

Proseguendo, dunque, il contribuente che ritiene che la procedura esecutiva intrapresa da Equitalia sia stata fortemente lesiva dei propri diritti, può presentare al giudice un’istanza di sospensione della procedura, laddove ricorrano gravi motivi e vi sia il fondato pericolo di un danno grave e irreparabile, oppure lasciare che l’esecuzione continui, chiedendo solo alla fine il risarcimento dei danni subiti.

Nella fattispecie in cui il contribuente abbia chiesto la sospensione dell’esecuzione, provando il pericolo di danno, e il giudice l’abbia concessa, come accennato, non potrà chiedere il risarcimento dei danni dato che questi sono stati prevenuti con la sospensione dell’esecuzione stessa.

Al contrario, il contribuente che non ha beneficiato della sospensione può chiedere il risarcimento dei danni, sia patrimoniali che morali.

Per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali, va provato il nesso causale tra i comportamenti illegittimi posti in essere da Equitalia e le lesioni subite.

Più precisamente il contribuente deve dimostrare che Equitalia abbia adottato un vero e proprio programma persecutorio nei suoi confronti, richiedendo per esempio somme non dovute per l'estinzione del credito.

Occorre quindi la prova dell’antigiuridicità della riscossione perché, per esempio, effettuata in violazione delle regole previste dalla legge o dei doveri di imparzialità, correttezza e buona amministrazione o con sproporzione tra l’interesse erariale e il sacrificio richiesto al contribuente o ancora in elusione o violazione di un provvedimento giudiziale.

Per ottenere il risarcimento del danno morale, invece, va dimostrato che Equitalia abbia leso un diritto costituzionalmente garantito.

Ricordiamo, a tal proposito, la sentenza della Corte di Cassazione 9445/12, con la quale Equitalia è stata condannata a risarcire il danno morale subito da un professionista che, a seguito di un pignoramento illegittimo, si era visto ledere il diritto all'immagine e alla reputazione.

3 Ottobre 2014 · Andrea Ricciardi


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2 risposte a “Equitalia: riscossione illegittima? » Ecco quando e come chiedere il risarcimento danni sia patrimoniali che morali”

  1. Mario ha detto:

    Non essendoci prova della raccomandata inviata ad Equitalia come messa in mora e risarcimento, il giudice ha ritenuto prescritto il caso: è possibile che non ci siano altre soluzioni al caso?

    • Se non c’è prova della interruzione del decorso prescrittivo, se nemmeno da Poste Italiane, si è riusciti ad ottenere attestato dell’esistenza di una raccomandata indirizzata dal debitore esattoriale ad Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER ex Equitalia) prima che siano passati i termini di legge dalla notifica della cartella esattoriale, il giudice non può fare altro che dichiarare prescritta la richiesta di risarcimento danni.

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