Equitalia con enorme debito e come proteggere la proprieta’

Enorme debito con Equitalia che non sono in grado di pagare

Ho un grande (enorme) debito con l'agenzia delle entrate che ovviamente non sono in grado di pagare. Risulto completamente nullatenente (vivo all'estero, ma ho ancora la residenza in Italia, in un garage vuoto).

La domanda e': quando i miei genitori verranno a mancare, metà della casa andrà a mia sorella e metà a me. Io posso (voglio) che la casa vada tutta a mia sorella. Rischio però che equitalia si opponga e pignori la mia quota?!

Come/cosa posso fare?

Debito con Equitalia - Bisogna inquadrare la situazione nei termini corretti

Vedo che lei ha inquadrato la situazione del debito nei termini corretti.

Dunque, alla morte di uno dei suoi genitori, lei sarà chiamato all'eredità di una quota dell'immobile. Potrà accettare, ed in questo caso Equitalia procederà, per conto di ADE, a pignorare la quota e ad espropriarla.

Il problema, già di per sé grave, è reso ancora più complesso dalla circostanza che trattasi di bene indiviso. Il giudice per le esecuzioni tenterà, forse, di mettere all'asta la sola quota in possesso del debitore. Ma, di questi tempi, lei immagina qualcuno disposto ad accollarsi la comproprietà di un bene immobile per di più occupato?

Il giudice per le esecuzioni, allora, chiamerà un perito per capire se, ed a quali costi, la sua quota potrebbe essere materialmente enucleata dall'immobile. Cosa difficile nella maggior parte dei casi (superficie modesta, distribuzione dei servizi non ottimale ecc...). Figuriamoci se un debitore ha poi la disponibilità per affrontare gli oneri per la ristrutturazione dell'immobile, al fine di renderlo divisibile (per poi vederselo espropriato). I costi potrebbero, è vero, accollarseli il genitore superstite e la sorella del debitore, ma non sembra una buona idea, a pensarci bene.

Al giudice per le esecuzioni, dunque, non resterà che consentire la vendita all'asta dell'intero immobile. Pignorare la quota spettante al debitore e lasciare il resto a genitore superstite e sorella.

Questo lo scenario. Ecco allora le solite soluzioni: donazione alla sorella o al nipote, finta vendita al parente con cognome diverso, donazione dell'usufrutto, donazione della nuda proprietà ecc...

Non è che Equitalia si oppone. Procede a presentare istanza di revocazione dell'atto in quanto finalizzato a sottrarre il debitore dagli obblighi assunti.

Cosa resta? Ah, già, la rinuncia all'eredità. Equitalia chiederà al giudice di subentrare nel possesso della quota in nome e per conto del chiamato rinunciante.

Ma, se rinuncio con il beneficio di inventario? Ecco, questa potrebbe essere una buona idea. Nel caso però in cui il creditore sia un soggetto privato, interessato ad evitare ulteriori spese legali, a monetizzare quanto prima il credito ed evitare un'attesa quantomeno decennale. Si potrebbe partire subito con una trattativa per una composizione stragiudiziale del contenzioso. Ma Equitalia, purtroppo, non è un creditore qualsiasi. Può aspettare e non fa accordi a saldo e stralcio (meno che con i potenti, si intende). Equitalia non ha spese legali da affrontare (proprio in questi giorni le è stata accordata l'esenzione del bollo per le certificazioni anagrafiche necessarie al rintraccio debitori). E pure se ne avesse, è solo una partita di giro. Le spese legali dovute allo Stato restano in famiglia. Equitalia ha una schiera di impiegati che sono anche avvocati. Per andare in Tribunale basta lo stipendio ed una piccola indennità di missione.

Siamo alla fine arrivati al punto. Cosa può fare? Non resta, questo il suggerimento, che convincere i genitori ancora in vita (e la sorella futura chiamata all’eredità insieme al debitore) a vendere subito. La quota del ricavato spettante al debitore verrà depositata in banca, su conto corrente intestato alla sorella (o a uno dei genitori) con delega in suo favore.

Troppo drastica come soluzione? Il piano B. prevede allora il prestito vitalizio ipotecario, a condizione che la casa sia priva di ipoteca ed i genitori abbiano età superiore ai 65 anni.

Pro: si monetizza qualcosa ed i genitori (compreso quello superstite) avranno diritto di abitazione vita natural durante.

Contro: in pratica gli eredi perdono tutto (a meno della quota residuale liquida ricevuta dalla finanziaria che eroga il prestito vitalizio ipotecario). C'è la possibilità di riscatto alla morte del genitore superstite, ma sarebbe da stupidi pensare che il prestatore possa renderla, anche solo lontanamente, conveniente come opzione per gli eredi. Per lei, debitore, non è un problema. La sua quota l'avrebbe presa Equitalia. Per i genitori nemmeno: continueranno a vivere in quella casa come se niente fosse accaduto, con qualche soldino in più da spendere. Ma, qui casca l'asino, bisognerà convincere la sorellina, l'unica bastonata senza colpe.

Veda un pò se ci riesce!

27 Novembre 2012 · Simone di Saintjust