Fermo amministrativo da Equitalia? » Per circolare auto cambia targa e diventa romena

Fermo amministrativo da Equitalia? » Per circolare auto cambia targa e diventa romena

L’automobile è sottoposta a fermo amministrativo da parte di Equitalia. Ma circola ugualmente in autostrada. L'intestatario dell'autovettura ha sostituito la targa italiana con quella romena.

Il fenomeno si è diffuso nelle ultime settimane: alcuni automobilisti ricorrono al trucco e circolano ugualmente.

E’ l’ultimo espediente escogitato per evitare le conseguenze delle pendenze con Equitalia.

Un cittadino rumeno di 40 anni, abitante a Borgomanero, è stato fermato per un controllo tra Borgomanero e Romagnano Sesia, sulla autostrada Voltri-Sempione, da una pattuglia della polizia stradale di Romagnano.

L’uomo dava segni palesi di fastidio davanti alla richiesta di controllo e questo aspetto ha insospettito gli agenti che hanno proceduto ad una verifica ancora più meticolosa su vettura e documenti: così hanno scoperto che l’automobilista di origine rumena aveva sostituito la targa italiana dell'auto con quella originaria del veicolo, rilasciata in Romania.

L’espediente serviva ad evitare che qualcuno scoprisse che l’auto era stata sequestrata da Equitalia a causa delle insolvenze del proprietario.

Un controllo sul telaio ha consentito di accertare che la macchina non poteva circolare.

All’automobilista è stata comminata una sanzione di quattromila euro, e l’auto non solo gli è stata sequestrata, ma confiscata: verrà venduta all'asta.

Il fenomeno della sostituzione della targa si è diffuso nelle ultime settimane: alcuni automobilisti che abitano nelle province di Novara, Vco, Vercelli e Biella, con problemi di debiti nei confronti delle pubbliche amministrazioni o di privati, e le cui automobili risultano sequestrano, circolano egualmente ricorrendo al trucco della sostituzione della targa.

E’ capitato in altri tre casi con cittadini ucraini e albanesi. Anche qui sono scattate le sanzioni e le confische dei veicoli.

Tutti i protagonisti se la cavano con la stessa motivazione: la completa mancanza di denaro, per via della perdita del lavoro, che non consente loro di provvedere all'estinzione dei debiti.

5 Novembre 2013 · Patrizio Oliva