Equitalia » In caso di fermo amministrativo illegittimo deve risarcire il contribuente

Lite temeraria per Equitalia che iscrive il fermo amministrativo illegittimo.

Sussiste la responsabilità, ex articolo 96, II comma, codice di procedura civile per l'Agente della Riscossione che provvede a iscrivere fermo amministrativo sull'autovettura del ricorrente sulla base di cartelle di pagamento per crediti già ampiamente prescritti.

Questo, in breve, l'orientamento espresso dalla Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso con sentenza 182/2013.

Se equitalia dispone il fermo amministrativo in modo illegittimo deve risarcire il contribuente

Ennesimo stop ad Equitalia! In caso di fermo amministrativo illegittimo, perché relativo a tributi prescritti, deve effettuare il risarcimento danni per lite temeraria al contribuente che si trova l’auto bloccata dalle ganasce fiscali.

È proprio il caso di annunciarlo: un brutto, ulteriore stop per Equitalia viene dalla citata sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso, la quale ha ritenuto giusto condannare per lite temeraria l’esattore, ordinando il risarcimento in via equitativa ad un contribuente cui era stato emesso un provvedimento di fermo amministrativo illegittimo perché relativo a crediti prescritti.

A parere dei giudici di merito, se Equitalia dispone il fermo di autoveicolo per crediti tributari già prescritti, deve essere condannato per lite temeraria in quanto adotta una misura cautelare non dovuta danneggiando ingiustamente il contribuente.

Per ottenere il risarcimento danni per lite temeraria, in tali casi, il danneggiato non deve provare il dolo o la colpa grave di Equitalia.

Infatti, essendo il provvedimento impugnato una misura cautelare, è sufficiente l’imprudenza dell'agente della riscossione che avrebbe potuto verificare, con un minimo di attenzione, la data della notifica delle cartelle, e riscontrare così l’avvenuta prescrizione del credito.

Nel caso di specie, i giudici tributari hanno accolto il ricorso di un’insegnante che era stata messa in difficoltà a raggiungere il posto di lavoro a seguito del blocco fiscale della sua automobile, avvenuta in seguito al mancato pagamento di alcune cartelle per crediti Inps nonostante tale richiesta fosse ormai prescritta, essendo decorsi, addirittura, oltre dieci anni.

La corte molisana ha, quindi, disposto l’annullamento dell'atto impositivo e ha anche concesso il risarcimento dei danni subiti a causa delle difficoltà conseguenti al mancato uso della propria automobile.

11 Febbraio 2014 · Andrea Ricciardi