Draghi sconfessa la convenzione abi-tesoro per la rinegoziazione mutuo

Attenzione » il contenuto dell'articolo è poco significativo oppure è stato oggetto di revisioni normative e/o aggiornamenti giurisprudenziali successivi alla pubblicazione e, pertanto, le informazioni in esso contenute potrebbero risultare non corrette o non attuali.

''Il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi dice cose che noi avevamo ipotizzato: la convenzione tra le banche e il Tesoro può essere solo una 'ultima spiaggia', per le famiglie che rischiano di perdere la casa. Ma i conteggi vanno verificati.

Abbiamo infatti scoperto che queste soluzioni erano impraticabili. In alcuni casi, tenendo anche conto che l'uomo piu' vecchio nel mondo e' un cinese di 113 anni, le banche non allungano la vita dei mutuatari ma semmai 'la accorciano', ma per alcuni mutuatari l'allungamento del mutuo arrivava fino a 120 anni''.

Lo affermano Elio Lannutti, e Rosario Trefiletti, rispettivamente presidenti di Adusbef e Federconsumatori - a margine della 84esima Giornata Mondiale del Risparmio, in merito a quanto affermato dal governatore Mario Draghi nel suo intervento, quando, a pag.9, spiega che ''e' nell'interesse delle stesse banche adottare un approccio pragmatico e flessibile, valutando anche su base bilaterale le soluzioni piu' idonee a contenere il servizio del debito delle famiglie piu' vulnerabili e salvaguardarne in questo modo la solvibilita'''.

La constatazione del governatore - concludono i presidenti di Adusbef e Federconsumatori - sconfessa un accordo millantato dal governo. Bene quindi utilizzare le altre due forme: la rinegoziazione del mutuo con la propria banca o la surroga''.

31 Ottobre 2008 · Antonio Scognamiglio




Questo post totalizza 121 voti - Il tuo giudizio è importante: puoi manifestare la tua valutazione per i contenuti del post, aggiungendo o sottraendo il tuo voto

 Aggiungi un voto al post se ti è sembrato utile  Sottrai  un voto al post se il post ti è sembrato inutile

Seguici iscrivendoti alla newsletter

iscriviti alla newsletter del sito indebitati.it