
Trasferimento di denaro con bonifico bancario è donazione diretta
Vale la pena passare dapprima in rassegna le ipotesi più significative che l’esperienza giurisprudenziale ha ricondotto all’ambito o della donazione indiretta e della donazione diretta per le quali è necessaria l’adozione di uno specifico contratto.
Va ricordato, infatti, che la donazione diretta, per essere valida, richiede, come previsto dall’articolo 782 del codice civile, la forma dell’atto pubblico, salvo che si tratti di somma di modico valore. La donazione indiretta, invece, disciplinata dall’articolo 809 del codice civile, non richiede, per la sua validità, la forma dell’atto pubblico.
Cosa si intende per donazione indiretta
Si considera donazione indiretta la cointestazione, con firma e disponibilità disgiunte, di una somma di denaro depositata presso un istituto di credito, qualora detta somma, all’atto della cointestazione, risulti essere appartenuta ad uno solo dei cointestatari.
Anche la cointestazione di buoni postali fruttiferi, ad esempio operata da un genitore per ripartire fra i figli anticipatamente le proprie sostanze, può configurare una donazione indiretta.
Costituisce del pari donazione indiretta il pagamento di un’obbligazione altrui compiuto dal terzo per spirito di liberalità verso il debitore.
La giurisprudenza di legittimità ha qualificato come donazione indiretta pure l’intestazione di una immobile a nome del figlio acquistato con il denaro del genitore. Attenzione, però: in questo scenario il genitore paga il prezzo di acquisto al venditore con denaro proprio (magari anche attraverso bonifico bancario o assegni circolari intestati, tuttavia, al venditore). Ma, l’oggetto della donazione indiretta è il bene immobile, non il denaro utilizzato dal genitore per l’acquisto.
Donazione indiretta può aversi anche quando le parti di un contratto oneroso fissino un corrispettivo molto inferiore al valore reale del bene trasferito ovvero un prezzo eccessivamente alto, a beneficio, rispettivamente, dell’acquirente o dell’alienante: in tal caso, infatti, il contratto di compravendita è stipulato dalle parti soltanto per conseguire – appunto, in via indiretta, attraverso il voluto sbilanciamento tra le prestazioni corrispettive – la finalità, diversa ed ulteriore rispetto a quella di scambio, consistente nell’arricchimento, per mero spirito di liberalità, del contraente che beneficia dell’attribuzione di maggior valore.
Quando si realizza una donazione diretta
Viene invece considerata donazione diretta il trasferimento del libretto di deposito a risparmio al portatore, effettuato dal depositante al terzo possessore al fine di compiere una liberalità. Analogamente, le liberalità attuate a mezzo di titoli di credito non sono donazioni indirette, ma donazioni dirette.
E’ stata ricondotta alla donazione diretta l’elargizione come tale di somme di danaro di importo non modico mediante assegni circolari, ad esempio, in fattispecie nella quale il beneficiante chiede alla banca presso la quale intrattiene un rapporto di conto corrente, la formazione di un certo numero di assegni circolari intestati al beneficiario, disponendo che il relativo importo sia addebitato al proprio conto, e il beneficiario utilizzi gli assegni circolari, con autonoma determinazione, per il pagamento del prezzo relativo all’acquisto di un fondo).
La giurisprudenza ha inoltre ravvisato una donazione diretta nell’accollo interno con cui l’accollante, allo scopo di arricchire un familiare con proprio impoverimento, si sia impegnato nei confronti di quest’ultimo a pagare all’istituto di credito le rate del mutuo bancario dal medesimo contratto.
Trasferimenti da disponente a beneficiario di denaro con bonifico bancario o di titoli tramite bancogiro
Anche per quanto riguarda somme di denaro trasferite con bonifico bancario o titoli girati con ordine di bancogiro, fra disponente e beneficiario, siamo di fronte ad una fattispecie di donazione diretta. Infatti, secondo i giudici della Corte di cassazione a sezioni unite, (vedasi sentenza 18725/2017) vale il seguente principio di diritto: il trasferimento per spirito di liberalità di strumenti finanziari dal conto di deposito titoli del beneficiante a quello del beneficiario realizzato a mezzo banca, attraverso l’esecuzione di un ordine di bancogiro impartito dal disponente, non rientra tra le donazioni indirette, ma configura una donazione [diretta ndr] tipica ad esecuzione indiretta; ne deriva che la stabilità dell’attribuzione patrimoniale presuppone la stipulazione dell’atto pubblico di donazione tra beneficiante e beneficiario, salvo che ricorra l’ipotesi della donazione di modico valore.
Pertanto, va qualificata come donazione diretta, con le implicazioni che ciò può comportare in sede di successione, ad esempio, anche il trasferimento di denaro tramite bonifico bancario dal conto corrente del disponente su quello di un terzo non legittimario per consentire a quest’ultimo l’acquisto di una casa con i soldi accreditati. Anche in questo caso siamo di fronte, infatti, ad una donazione diretta ad esecuzione indiretta e per la validità della donazione in sede di successione, è necessario l’atto pubblico: il beneficiario rischia, altrimenti, di dover restituire l’importo che gli è stato accreditato, anche se non eccede la quota disponibile al de cuius e, quindi, non lede la quota riservata ai suoi legittimari.
9 Settembre 2019 · Annapaola Ferri
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Vorrei sapere se un avvocato può stipulare un atto di donazione. Il valore della rendita catastale è di 10.309 euro. Trattasi di donazione di locale autorimessa da trasferire ad un figlio.
La donazione, nella fattispecie di un immobile, deve essere fatta per atto pubblico, sotto pena di nullità: questo è quanto dispone l’articolo 782 del codice civile. L’atto pubblico, per quello che qui interessa, è il documento redatto, con le richieste formalità, da un notaio (articolo 2699 codice civile).