Vendita immobile e donazioni in vita ai propri figli

La vendita immobiliare da parte del genitore non comporta alcun obbligo di distribuzione parziale o totale del corrispettivo ricavato ai propri figli, a meno che qualcuno di essi non versi in condizioni di estremo bisogno facendo insorgere l’obbligo di alimenti di cui all’articolo 433 del codice civile.

Bisogna stare molto attenti a privilegiare uno dei figli rispetto agli altri, dal momento che le donazioni effettuate in vita dal genitore ad uno dei figli se non nulle (quando perfezionate, ad esempio con un semplice bonifico e non attraverso un atto notarile) possono essere sempre oggetto di riduzione giudiziale su ricorso degli altri eredi legittimari.

La normativa italiana consente di privilegiare un legittimario solo con testamento ma mai in termini globali: ad esempio, nella fattispecie, in caso di decesso del genitore, l’eredità riservata di diritto ai 4 figli legittimari nell’ipotesi di premorienza dell’eventuale coniuge del testatore, è pari a 2/3 (che i 4 figli dovrebbero ripartire fra loro in quote uguali), mentre 1/3 è disponibile al testatore per farne ciò che più ritiene opportuno.

In pratica, se il genitore al momento del decesso avesse un conto corrente con saldo attivo di 99 mila euro, 33 mila potrebbero essere correttamente destinati ad uno solo dei figli, mentre 66 mila euro dovrebbero essere obbligatoriamente ripartiti in quote uguali (ciascuna pari a 16,5 mila euro) fra i 4 figli.

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20 Febbraio 2024 · Annapaola Ferri