Vendita immobile con debiti agenzia entrate riscossione

Azione revocatoria ordinaria di atti dispositivi del debitore (alienazione immobile donazione costituzione fondo patrimoniale)












Ho ereditato un’appartamento che ho da poco venduto per una cifra di 50 mila euro: l’acquirente ha fatto un mutuo totale per l’importo della compravendita. Avendo dei debiti di circa 85 mila euro con agenzia entrate riscossione cosa può succedere all’acquirente in considerazione che la sua banca ha iscritto ipoteca di primo grado per un valore di 100 mila euro? Io e l’acquirente cosa possiamo rischiare?

L’acquirente debitore, con l’acquisto dell’immobile e l’accensione del mutuo ha assunto obblighi nuovi verso terzi ed ha, così, praticamente, modificato la propria situazione patrimoniale.

Potrebbe essere esperita, ma solo in linea di principio, l’azione revocatoria dei due atti dispositivi: la compravendita dell’immobile (con il trasferimento, al venditore, della somma eccedente il mutuo concesso dalla banca) e la sottoscrizione del mutuo (con l’obbligo di pagamento delle rate), dal momento che l’importo complessivo assunto con i due nuovi obblighi avrebbe potuto essere destinato al rimborso del creditore non ipotecario.

Trattandosi di atti a titolo oneroso, tuttavia, dovrebbe essere dimostrata la consapevole partecipazione del venditore a della banca in quella che viene definita partecipatio fraudis; vale a dire la consapevolezza di venditore e della banca al danno arrecato al creditore rispettivamente con la vendita dell’immobile e la concessione del mutuo al debitore.

Nel caso specifico, avendo l’acquirente ottenuto un mutuo al 100% per l’importo della compravendita, il medesimo discorso vale per il solo mutuo ipotecario, sempre nell’ipotesi che si riesca (cosa difficilissima, se non impossibile) a dimostrare la partecipatio fraudis dell’istituto di credito.

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18 Novembre 2019 · Loredana Pavolini