DOMANDA
Mia moglie si appresta a vendere una casa avuta per sei anni e sulla quale aveva stipulato un contratto di comodato d uso per un parente. Si scopre che il parente non ha mai fatto denuncia d iscrizione alla Tari e quindi per sei anni non ha pagato. Ora mia moglie si appresta al rogito. Quali possibili complicazioni se non si regolarizza la posizione? Il debito passa al nuovo acquirente oppure rischia qualcosa l’ex proprietario? Nel caso del proprietario rischia lui oppure ex inquilino? In sostanza la TARI è legata all’immobile, al residente o al proprietario?
RISPOSTA
L’articolo 1 comma 642 della legge 147/2013 (Legge di stabilità 2014) stabilisce che la TARI (TAssa Rifiuti) è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. In caso di pluralità di possessori o di detentori, essi sono tenuti in solido all’adempimento dell’unica obbligazione tributaria.
Ne consegue che chi detiene l’immobile, con contratto di comodato d’uso, regolarmente registrato all’Agenzia delle Entrate (AdE), è soggetto obbligato al pagamento della TAssa RIfiuti.
In sostanza, dunque, è tenuto a pagare la TARI il comodatario detentore dell’unità abitativa, nella fattispecie il parente del coniuge a cui è stato concesso il comodato d’uso.
12 Settembre 2024 - Simone di Saintjust
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