Sono un piccolo imprenditore della società X (srl) che nel 2006 è stata messa in liquidazione e successivamente venduta ad un’altra società Y (srl) nel 2010 che, nel frattempo, ne aveva affittato il ramo d’azienda.
La società X, nel 2003, aveva contratto un finanziamento per 150.000 € ed io ho firmato per una fideiussione di pari importo. Ora, dopo che nel 2010 è stato finalizzato il contratto di acquisto della società Y nei confronto della società X, trovo ancora la mia segnalazione in CR.
Dato che la società X non è stata dichiarata fallita ma è stata regolarmente chiusa dopo aver liquidato tutti i fornitori banche incluse (concordato preventivo andato a buon fine), vorrei sapere se è giusto che il mio nome sia ancora iscritto alla centrale rischi dopo tutti questi anni e per l’intero importo della fideiussione. Non ho mai ricevuto dalla banca creditrice richieste di escussione della fideiussione negli ultimi 10 anni.
Evidentemente la società X (debitore principale) non ha rimborsato integralmente il prestito anche dopo la sottoscrizione del concordato preventivo (l’adempimento riferitole, può darsi sia una falsa notizia), la posizione debitoria è stata classificata a sofferenza e non è stata dichiarata la perdita a bilancio da parte del creditore.
Quindi, mensilmente la segnalazione viene rinnovata nella Centrale Rischi (CR) della Banca D’Italia, e riguarda, ovviamente, sia il debitore principale (la società X oppure la compagine sociale che ha ereditato l’obbligazione) sia il fideiussore (lei). Come prescrive la normativa vigente.
La storia potrebbe proseguire anche per secoli, fino a quando la banca creditrice non iscriverà la perdita a bilancio e/o non cederà il credito a terzi.
Se vuole, può interrompere la catena, saldando il debito. Dopo 36 mesi il suo nominativo scomparirà dall’archivio CR.
25 Marzo 2020 · Ornella De Bellis