Sovrapprezzo per pagamenti con carta di credito? – Si rischiano sanzioni

Carta di credito, tutela consumatore - servizi bancari e finanziari












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L’altro giorno, e non è la prima volta, mi sono recato in tabaccheria per acquistare delle marche da bollo ed altre cose che mi servono per lavoro: sono rimasto contrariato quando mi è stato chiesto il sovrapprezzo, in quanto mi apprestavo a pagare con carta di credito.

E’ possibile che accada ancora questo in Italia?

E’ una moda tutta Italiana quella dei negozianti che richiedono ai consumatori un sovrapprezzo quando questi si apprestano a pagare con carta di credito o altri dispositivi elettronici: vuoi per scoraggiare la tracciabilità, vuoi per recuperare il dovuto alle banche per le installazioni dei pos.

Ma l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Antitrust o l’Agcm, ha lanciato un avvertimento ai commercianti: nessun sovrapprezzo è dovuto per i pagamenti con carta di credito.

L’avviso è arrivato attraverso un comunicato, dove si legge che: L’Autorità ha ricevuto segnalazioni riguardanti l’applicazione di un supplemento di prezzo per l’acquisto di vari beni e servizi (quali biglietti e abbonamenti del trasporto pubblico, servizi di lavanderia, bevande e alimenti) mediante carta di credito / debito, presso esercizi commerciali anche di piccola dimensione, distribuiti su tutto il territorio nazionale. Inoltre, sono pervenute diverse segnalazioni riguardanti l’applicazione da parte di tabaccai di un sovrapprezzo (spesso pari a 1€) in occasione dell’acquisto con carta di debito/credito di sigarette, marche da bollo, biglietti per trasporti pubblici” leggiamo nel comunicato, in cui l’Agcm sottolinea di essere intervenuta in diverse occasioni per affermare il principio che l’applicazione di supplementi per l’uso di uno specifico strumento di pagamento costituisce una violazione dell’articolo 62 del Codice di Consumo, secondo cui i venditori “non possono imporre ai consumatori, in relazione all’uso di determinati strumenti di pagamento, spese per l’uso di detti strumenti”.

In realtà, l’Agcm era già intervenuta in numerosi settori per sanzionare l’applicazione di supplementi per l’uso di certi mezzi di pagamento, qualificandola come violazione dei diritti dei consumatori di cui all’art. 62 del Codice del Consumo: nel trasporto aereo, sono state sanzionate compagnie aeree che applicavano un supplemento per il pagamento con carta di credito dei biglietti aerei acquistati online sui propri siti.

Anche nella vendita al dettaglio di elettricità e gas naturale, alcuni primari operatori sono stati sanzionati per aver penalizzato il pagamento mediante mezzi diversi dalla domiciliazione bancaria o dall’addebito ricorrente su carta di credito (per esempio bollettino postale) o per aver imposto il pagamento di supplementi per il pagamento con carta di credito sui propri siti Internet.

E ancora: nella vendita online di servizi di viaggio, alcune primarie agenzie online sono state sanzionate per aver richiesto il pagamento di supplementi per l’acquisto online dei propri servizi mediante carte di credito; sono state inoltre sanzionate, per lo stesso motivo, una agenzia di viaggio specializzata nella vendita di biglietti per trasporti marittimi ed una specializzata nella vendita di biglietti aerei.

Infine, nei servizi di rinnovo degli abbonamenti ai trasporti pubblici e di agenzia automobilistica.

Il divieto si applica a tutti gli esercenti commerciali ivi inclusi i dettaglianti specializzati, anche di piccola dimensione come tabaccai, ferramenta, lavanderie, macellerie, frutterie.

L’Agcm invita pertanto tutti gli esercenti commerciali, inclusi i venditori di piccole dimensioni di beni e servizi, che intendano offrire ai consumatori la possibilità di utilizzare più mezzi di pagamento per l’acquisto dei beni e dei servizi venduti, a conformarsi alle prescrizioni del Codice del Consumo e del decreto legislativo 218/2017, eliminando ogni supplemento di prezzo applicato in relazione all’utilizzo da parte dei consumatori di carte di credito o di debito o di altri mezzi di pagamento”.

Pertanto, dove si riscontrassero violazioni del divieto, L’Antitrust potrebbe applicare sanzioni.

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27 Novembre 2018 · Giovanni Napoletano

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