La rinuncia all’eredità con testamento a favore del figlio del rinunciante
Per quanto attiene l’eredità non ci sono scorciatoie, una eventuale rinuncia, che – in assenza di figli e coniuge – andrebbe ad aumentare la quota dei due fratelli (con i quali si potrebbe pur sempre trovare sempre un accordo) risulterebbe facilmente impugnabile dai creditori che otterrebbero dal giudice la facoltà di accettare l’eredità in sostituzione del chiamato rinunciante.
La famiglia è composta dai miei genitori, siamo tre fratelli. Ho chiesto anche ad un avvocato e mi ha consigliato il testamento da parte dei miei genitori (uno ciascuno) a favore di mio figlio maggiorenne ma i miei genitori non ne vogliono sapere di far testamento a questo punto mi rimangono solo i mei fratelli, potete darmi indicazioni (se ne esistono ..) semplici .
Per l’eredità si deve convincere il genitore a fare testamento per la quota disponibile, riservando ciò che è possibile ad altri soggetti vicini al debitore.
A differenza dell’avvocato abbiamo poi aggiunto:
Per la legittima non c’è nulla da fare: l’unica soluzione per evitarne il pignoramento è vendere l’immobile quando il genitore è ancora in vita.
A nostro parere, infatti, i creditori sarebbero legittimati ad impugnare un testamento che viola la quota di legittima riservata al debitore. I suoi genitori possono riservare al nipote solo 1/4 dell’eredità.
Come si può evincere dallo schema che segue.
Quando si scrive, nello schema, ai figli o ai loro discendenti, si intende che ci si trova nella circostanza di premorienza del figlio.
Tanto chiarito, altre soluzioni per limitare le conseguenze di una aggressione da parte dei creditori alla massa ereditaria, noi, almeno, non ne conosciamo. Del resto, non è pensabile uscire da determinate situazioni senza qualche sacrificio. Se i suoi genitori non vogliono vendere la casa quando sono ancora in vita, se non vogliono fare testamento per la parte disponibile, allora non resta altro che attendere ed, in qualche modo, pagare i creditori con l’eredità.
26 Gennaio 2012 · Ludmilla Karadzic
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