Rincari a tappeto nel 2023 – Ecco cosa ci aspetta

Il nuovo anno porterà rincari su diversi fronti, nonostante gli sforzi del nuovo Governo.







Si prospetta un anno difficile per i consumatori: infatti, sembra che nel 2023 subiremo rincari su quasi tutti i fronti, dalle bollette all’rc auto passando per il settore alimentare.

Che anno ci aspetta?

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Il nuovo anno porterà rincari su diversi fronti: nonostante gli sforzi del nuovo Governo, la lista dei prezzi più alti è lunga e peserà sul budget di fine mese delle famiglie.

In primo piano ci sono sicuramente le tariffe dell’energia e, mentre sul fronte di luce e gas sono attesi ribassi, lo sguardo è rivolto alle quotazioni del petrolio. Ieri i valori del Brent sono di nuovo saliti sui massimi da tre mesi portandosi sopra quota 85 dollari al barile. Andamento analogo ha registrato anche il WTI texano che si è arrampicato in area 80 dollari.

A spingere sugli incrementi è stata la notizia dell’allentamento delle restrizioni anti-Covid in Cina e successivamente il divieto russo di esportare greggio verso i Paesi che hanno imposto un price cap sull’oro nero. Le quotazioni potrebbero salire ancora e riportare in alto i prezzi dei carburanti nel 2023.

Il portafoglio degli automobilisti è minacciato anche dalla risalita delle tariffe per l’Rc auto. Secondo il più recente bollettino Ivass, nel terzo trimestre 2022 il prezzo medio effettivo pagato per la polizza auto è cresciuto del 2,5% a quota 362 euro sul trimestre precedente.

L’andamento “interrompendo una discesa congiunturale che durava ininterrottamente da un anno” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Non è detto che questo trend prosegua anche nel prossimo trimestre tuttavia secondo Massimo Dona si tratta di “un pessimo segnale”.

Nel focus ci sono sicuramente i finanziamenti per la casa. La svolta nella politica monetaria della Banca centrale europea ha inaugurato una stagione di rincari per la rata delle famiglie.

A salire subito è stata la rata dei mutui a tasso variabile mentre i fissi già in essere sono rimasti invariati. Sono diventati più cari invece i tassi per i nuovi fissi stipulati dopo i primi rialzi Bce a partire dalla scorsa estate.

Nella sua ultima riunione di dicembre la Bce ha aumentato i tassi di interesse di altri 50 punti base e, secondo le simulazioni di Facile.it, questo potrebbe tradursi nei prossimi mesi in un aumento delle rate dei mutui variabili, con rincari di quasi 35 euro al mese per un finanziamento medio e un aggravio complessivo di circa 180 euro rispetto a inizio anno (+39%).

Per l’analisi Facile.it ha preso in esame un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022, analizzando come è cresciuta la rata da inizio anno ad oggi e come potrebbe ulteriormente salire alla luce del nuovo aumento del costo del denaro annunciato dalla Bce.

Le ultime analisi dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa vedono canoni di locazione in veloce recupero, mettendo a segno, nella prima parte del 2022, un rialzo del 2,1% per i monolocali, del 2,4% per i bilocali e del 2,2% per i trilocali.

Dopo il calo importante dei valori registrato nel 2020 a causa della diminuita domanda e aumentata offerta causate dalla pandemia, continua la crescita dei canoni di locazione grazie al progressivo rientro di studenti e lavoratori fuori sede.

A questo scenario si unisce anche il ritorno dei turisti che alimentano il segmento degli short rent, con conseguente sottrazione di offerta residenziale. I canoni di locazione sono in aumento in tutte le grandi città e in modo particolare a Milano.

Nei capoluoghi di provincia i canoni di locazione non hanno mai smesso di crescere e continuano la loro corsa al rialzo: +2,7% i monolocali, +2,8% i bilocali e +3,0% i trilocali.

I prezzi dei cereali sono in deciso aumento in questi ultimi giorni dell’anno e il trend potrebbe proseguire anche nel 2023. Il recente andamento è stato innescato dall’ondata di freddo artico negli Stati Uniti: temperature fino a meno 40 gradi Celsius potrebbero portare a notevoli perdite nelle regioni di coltivazione del grano invernale di uno dei maggiori esportatori di grano al mondo.

Sui mercati dei futures queste preoccupazioni si sono trasformate in rincari di prezzo per il grano. Negli Stati Uniti le quotazioni sono aumentate di quasi il 4%, raggiungendo il livello di inizio dicembre.

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29 Dicembre 2022 · Giovanni Napoletano


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